Etty Hillesum. Diario 1941-1943. Un mondo altro è possibile
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Etty Hillesum. Diario 1941-1943. Un mondo altro è possibile

Giornata della memoria in compagnia della lettura del suo diario. Un mondo altro è possibile.[Veronica Matta]

Etty Hillesum. Diario 1941-1943. Un mondo altro è possibile
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27 Gennaio 2014 - 10.05


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di Veronica Matta

Giornata della memoria in compagnia della lettura del suo diario. Un mondo altro è possibile.
Nella giornata della memoria, lo struggente diario di Etty Hillesum ci riporta la storia di un’anima “bella”, di un donna di grande cultura, studiosa di Rilke, della letteratura russa, di Jung e della Bibbia ma anche del Corano e del Talmud.
Etty Hillesum morì a 29 anni nel campo di sterminio di Auschwitz, non prima di lasciare una vivida testimonianza di sé e dei suoi pensieri. Etty era una persona sensibile e non poteva certo ignorare l’incombente tragedia della Shoah. Pur avendo la possibilità di salvarsi, scelse di non sottrarsi al destino degli ebrei e decise spontaneamente di condividere il dolore della sua gente. Deportata con tutta la famiglia ad Auschwitz il 10 novembre del ’43, lo stesso giorno i suoi genitori morirono nella camera a gas. Etty li seguì di lì a poco, il 30 novembre.
“Essere il cuore pensante della baracca… il cuore pensante di un intero campo di concentramento”: è l’espressione da lei usata per definire il suo desiderio di testimonianza, di vera e propria compassione, nella consapevolezza che “è proprio l’unica possibilità che abbiamo, non vedo alternative. Ognuno di noi deve raccogliersi e distruggere in se stesso ciò per cui ritiene di dover distruggere gli altri. E convinciamoci che ogni atomo di odio che aggiungiamo al mondo lo rende ancor più inospitale”, scriveva nel Diario.
I tempi difficili che stiamo vivendo ed il futuro ancora più incerto ci impone la necessità di riportare alla mente anime “belle” che pur avendo vissuto una vita difficile, hanno saputo trovare dentro la loro anima la ragione del proprio esistere.
Proverò a descrivervi come mi sento, ma non so se la metafora è calzante. Quando un ragno tesse la tela, non lascia forse i fili principali davanti a sé e ci si arrampica poi sopra? La strada maestra della mia vita è tracciata per un lungo tratto davanti a me e arriva già in un altro mondo. E’ proprio come se tutte le cose che succedono e che succederanno qui fossero già, in qualche modo, messe in conto dentro di me, le ho già vissute ed elaborate e già partecipo alla costruzione di una società futura. La vita qui non consuma troppo le mie forze più profonde-fisicamente forse si deperisce un po’ e spesso si è immensamente tristi, ma il nostro nucleo interiore diventa sempre più forte “.
La giovane Etty può continuare a vivere perché la sua vita è stata vissuta col cuore, con la mente e con l’anima, mai lontana dagli altri.
E così dev’essere una persona per te, e restare tale per tutta la vita: un libro che sfogli di continuo, nel quale, dietro le parole note, si spalancano orizzonti sempre più ampi

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