Che vergogna la memoria cancellata ad Auschwitz

Lettera aperta di una studentessa toscana di 19 anni, di ritorno da un Viaggio della Memoria ad Auschwitz, dove da quattro anni è chiuso il padiglione italiano. [Maria Giorgi]

Che vergogna la memoria cancellata ad Auschwitz
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24 Gennaio 2015 - 23.38


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di Maria Giorgi

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Buongiorno Presidente, mi chiamo Maria, ho 19 anni e mi sono sempre sentita abbastanza orgogliosa di essere una cittadina italiana, almeno fino a quando, un mese fa circa, non mi è capitato un fatto che Le andrò a raccontare. Lo scorso dicembre ho partecipato al Viaggio della Memoria organizzato dall’associazione di Firenze “CambiaMente” e ho così avuto l’occasione di visitare i luoghi in cui la follia nazista sterminò più di un milione di persone, fra cui circa settemilacinquecento italiani. E’ stata un’esperienza davvero toccante, di quelle che gelano il cuore e alimentano la mente, e che personalmente auguro a tutti di fare almeno una volta nella vita.

La mattina della visita al campo di Auschwitz era davvero molto freddo, ma tutti quanti noi (un gruppo di cinquanta ragazzi fra i diciotto e i trenta anni) siamo rimasti ancor più agghiacciati quando, arrivati sul viale dove si affacciano i casermoni in cui ogni nazione ha allestito il suo padiglione commemorativo, la guida ci ha detto che purtroppo non avrebbe potuto farci visitare quello del nostro Paese (come invece fanno i turisti francesi, russi, ungheresi, olandesi o israeliani) perché il governo italiano ha deciso di chiuderlo circa quattro anni fa.

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So che allora non fu Lei a prendere tale decisione e so anche che molto probabilmente non sarà questa mia lettera a far cambiare le cose, ma Le devo confessare che da quel giorno mi assilla questa domanda: come possiamo essere riconoscenti ai nostri concittadini che qui hanno perso la vita se non siamo neanche in grado di tenerne viva la memoria?

Così facendo li uccidiamo due volte. Per questo oggi, a pochi giorni da quel 27 gennaio in cui si celebreranno i settant’anni della liberazione del campo, io mi rivolgo a Lei per chiederLe che nessun italiano debba più provare la vergogna che ho provato io in quel momento.

Sappiamo tutti che il periodo storico in cui viviamo non è di certo dei più facili, ma proprio per questo credo sia di fondamentale importanza non sottovalutare la memoria del passato e non dimenticare che “l’uomo che non ricorda la storia è costretto a riviverla” (G. Santayana).
Allora Le chiedo: torniamo ad Auschwitz e coltiviamo la memoria: solo così non rischieremo di dimenticare chi siamo, da dove veniamo e quale mondo vogliamo costruire.

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Su suggerimento di Luca Vaccarossa, sotto la lettera aperta di Maria Giorgi, inseriamo la “Cronistoria di un attacco alla migliore cultura” della [url”Fondazione Memoria della Deportazione”]http://www.deportati.it/news/cronistoria-di-un-attacco-alla-migliore-cultura-italiana.html[/url].

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27 dicembre 2007 Decreto milleproroghe, art. 50 emendamento 71, proposto dal Governo Prodi: 900.000 euro vengono stanziati per il restauro del blocco 21 di Auschwitz.

All’articolo 50 è aggiunto, in fine, il seguente comma:

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«7-bis. La Presidenza del Consiglio dei ministri procede alle operazioni necessarie per il restauro del blocco n. 21 del campo di prigionia di Auschwitz. A tal fine è autorizzata la spesa di 900.000 euro per l’anno 2008. Al relativo onere si provvede mediante corrispondente riduzione della dotazione del Fondo per interventi strutturali di politica economica, di cui all’articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004, n. 307. Il Ministro dell’economia e delle finanze è autorizzato ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio». (http://www.camera.it/parlam/leggi/08031l.htm)

L’Aned, proprietaria del Memoriale collocato ad Auschwitz fin dal 1979, è tenuta all’oscuro dell’iter del provvedimento, e  apprende la notizia dal giornali

 

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5 marzo 2008 Governo Berlusconi. Il governo vara un decreto per l’attuazione della legge milleproroghe, art. 7-bis: viene istituita una commissione per studiare il nuovo allestimento italiano da realizzare el Blocco 21 del campo di Auschwitz. Ne farebbero parte i rappresentanti dei ministeri competenti, l’Unione delle comunità ebraiche Italiane, il Centro di documentazione ebraica contemporanea e un rappresentante dell’Aned, proprietaria del Memoriale. L’Aned, tenuta all’oscuro del decreto, non esita a ricorrere al Tar del Lazio, di fronte a una commissione incaricata di rifare il Memoriale italiano, costituita in applicazione di una legge che prevedeva il restauro del Memoriale esistente.

La commissione viene bloccata sul nascere.

 

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8 maggio 2008 In ottemperanza al dettato della legge che parla di un restauro del Memoriale, l’Aned firma un protocollo d’intesa con l’Accademia di Brera – corso di Restauro – e con l’Isbrec per progettare un intervento di restauro dell’opera e contemporaneamente integrazioni capaci di rendere il Memoriale più facilmente intellegibile, soprattutto a un pubblico più giovane.

 

Marzo 2008 Articolo di Gianfranco Maris sul giornale dell’Aned Triangolo Rosso: “Memoriale di Auschwitz: In atto un tentativo di espropriare la proprietà dell’Aned”

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28 marzo 2008  Articolo di Giovanni De Luna su La Stampa: “Il fascismo derubricato. Il governo rstaura il Memoriale di Auschwitz, lo affida egli ebrei e così dimentica i deportati politici”

 

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22 aprile Sul Corriere della sera articolo di Ernesto Galli della Loggia: “Se la Shoah oscura l’antifascismo. L’uso strumentale del razzismo. Un errore che la sinistra paga oggi”.

 

Giugno-settembre 2008 Parte il “Cantiere blocco 21”: grazie al contributo dei sindacati edili di Lazio, Lombardia e Nazionali, e in accordo con l’Aned, l’Isrec e l’Accademia di Brera progettano e realizzano un viaggio ad Auschwitz con 32 ragazzi della Scuola di Restauro dell’Accademia di Brera; insieme ai loro insegnanti e ai ricercatori Isrec: si tratta di un soggiorno di una settimana, un cantiere per la documentazione e la conservazione del memoriale. Gli incontri avuti con il Direttore del Museo e all’Ambasciata italiana evidenziano, da una parte, la volontà del museo di “liberarsi” del Memoriale.

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26 agosto 2008 Articolo di Sergio Luzzatto sul Corriere della sera: “Auschwitz, memoria di tutti”

 

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27-27 settembre 2008 Il XIV congresso nazionale dell’Aned, riunito a Marzabotto, “conferma il pieno sostegno a tutte le iniziative assunte dalla Presidenza dell’ANED in difesa dell’integrità del Memoriale, riconoscendo la piena validità delle finalità originarie di quell’opera, che rappresenta con il linguaggio dell’arte l’intera vicenda della deportazione italiana.” Il congresso approva il “progetto Glossa”, che punta ad arricchire l’opera d’arte con informazioni utili alla comprensione della vicenda delle deportazioni nei Lager nazisti, e ad Auschwitz in particolare.

 

Ottobre 2008 Incontro a Roma tra Aned, Isrec e Accademia di Brera con Roberto Cecchi, dirigente del Mibac. Si propone ufficialmente l’integrazione del Memoriale con interventi di carattere esplicativo. Anche a seguito di questo incontro viene pubblicato un quaderno monografico della rivista ANANKE (Il Memoriale italiano di Auschwitz e il cantiere blocco 21: un patrimonio materiale da salvaguardare, Quaderni di ANANKE n. 1, 2009)

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Gennaio 2009 Isrec e Accademia di Brera organizzano una mostra, che tocca diverse città italiane (Roma, Firenze, Bergamo, Ferrara) sul Cantiere blocco 21. Viene altresì stampato Blocco 21, quaderno per accompagnare i ragazzi nella visita ad Auschwitz.

 

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Per tutto il 2009 e una parte del 2010 proseguono le trattative tra il governo, nella persona del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta e l’Aned, rappresentata dal suo presidente Gianfranco Maris.

 

Giugno 2009 L’Aned propone ufficialmente all’esecutivo, perché se ne faccia interprete presso la direzione del museo e il governo polacco, il progetto “Glossa”, che prevede, accanto a interventi di pulizia e di ripristino della illuminazione, delle musiche e dei testi originariamente previsti, anche punti informativi per il pubblico lungo la spirale del Memoriale. L’Aned propone “Alle istituzioni ebraiche UCEI e CDEC di predisporre esse stesse in via autonoma assoluta un proprio momenti storico-didattico e storico-didascalico, per completare così il Progetto Glossa”

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Il Museo di Auschwitz rigetta la proposta dell’ANED e il sottosegretario Letta si fa portavoce della richiesta all’Aned di rimuovere il proprio Memoriale, promettendo un aiuto per il ricollocamento in Italia.

 

2 luglio 2009 La Presidenza del Consiglio, per il tramite della dottoressa Anna Nardini, coordinatrice dell’ufficio del Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei ministri, comunica che (a seguito dell’opposizione al Tar dell’ANED) il decreto istitutivo della “Commissione per la ristrutturazione del mausoleo (sic) italiano in Auschwitz” non è più vigente.

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3 agosto 2009 Lettera del direttore del Museo di Auschwitz all’ambasciatore italiano a Varsavia nella quale si commenta il Progetto Glossa”: “Personalmente ho dei dubbi”, ma “la regola fondamentale prevede che l’organizzatore è il governo”.

 

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26 ottobre 2009 Riunione a Roma con il sottosegretario Gianni Letta, il presidente dell’Aned Gianfranco Maris, il direttore generale per i Beni archivistici e storico artistici, il segretario generale del Ministero degli Esteri. Il Governo italiano chiede che “il direttore del Museo espliciti in maniera chiara quali sono le sue decisioni in ordine alla presenza dell’opera d’arte dell’ANED nel Blocco 21 e alla esecuzione del Progetto Glossa. Dopodiché, ove le decisioni del direttore del Museo non lasciassero spazio ad una intesa, il governo italiano manderà una lettera all’AANED con la quale proporrà il trasferimento dell’opera d’arte dal campo di Auschwitz Blocco 21 ad altra sede”

 

29 ottobre 2009 Lettera inviata dal sottosegretario Gianni Letta al Presidente dell’Aned: “Sono, nuovamente, a chiedere a Lei, ed ai componenti del direttivo dell’A.N.E.D., una cortese e sollecita collaborazione per porre al sicuro ed in degna sede, in Italia, l’opera d’arte, di grande significato politico e storico di proprietà dell’A.N.E.D., presenti nel padiglione, onde poter procedere prima che abbia a verificarsi l’irreparabile, al nuovo allestimento conforme agli intendimenti del Paese ospitante”.

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Novembre 2009 La Presidenza dell’ANED decide di avviare la ricerca di una nuova collocazione del Memoriale in Italia.

 

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27 novembre 2009 Il Presidente dell’Aned Gianfranco Maris incontra a Carpi il Comune di Carpi e la Fondazione Fossoli, proponendo il trasferimento del Memoriale nell’area dell’ex campo nazista di Fossoli.

 

11 marzo 2010 Il sindaco di Carpi Enrico Campedelli e il presidente della Fondazione Fossoli confermano al presidente dell’Aned Gianfranco Maris la “volontà di intraprendere un percorso di riflessione comune per trovare una positiva soluzione alle questioni da lei presentate circa  la conservazione e la tutela del Monumento”.

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8 giugno 2010 Il presidente dell’Aned scrive al sottosegretario Gianni Letta chiedendo “che siano assegnati fin d’ora all’Aned, come proprietaria del Memoriale, i fondi previsti dal comma 7 bis dell’art, 50 della legge Milleproroghe del 2 febbraio 2008, n. 31, affinché essi possano essere immediatamente impegnati nei lavori di consolidamento, allestimento per il trasporto, ripristino e reinstallazione del Memoriale nel sito che intendiamo concordare anche operativamente al più presto con il Comune di Carpi, grazie alla sua iniziativa”.

 

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23 giugno 2010 Il sindaco di Carpi conferma in una lettera all’Aned la disponibilità ad ospitare il Memoriale in un’area limitrofa all’ex campo di Fossoli e segnala la necessità di ottenere una dichiarazione di intenti dall’on. Gianni Letta in cui venga confermato il sostegno economico per il trasferimento e il mantenimento della struttura.

 

18 ottobre e 26 novembre 2010 Riunioni a Roma tra Gianfranco Maris, presidente Aned; Enrico Campedelli, sindaco di Carpi; Lorenzo Bertucelli, presidente della Fondazione Fossoli; Roberto Cecchi, sottosegretario Beni Culturali e Anna Nardini, coordinatrice Ufficio Studi e rapporti istituzionali della presidenza del Consiglio dei Ministri. In assenza di un preciso impegno finanziario del governo a sostegno del progetto, cade l’ipotesi del trasferimento a Fossoli.

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23 marzo 2012 Il Consiglio superiore per i beni culturali e paesaggistici del Ministero dei Beni Cultrali approva una mozione che riconosce nel memoriale un “unicum” e considera la sua conservazione in Auschwitz un irrinunciabile diritto del nostro paese di fronte alla Polonia e suggerisce che lo stato acquisti simbolicamente il Memoriale all’Aned.

 

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Ottobre 2013 Il presidente dell’ANED Gianfranco Maris scrive al presidente della Regione Toscana Rossi chiedendogli un intervento per salvare il Memoriale.

 

Marzo 2014 Constatato il fallimento di molti contatti con gli amministratori di diverse città italiane, il Consiglio nazionale dell’Aned lancia un appello per chiedere l’impegno del governo per individuare una sede idonea ad ospitare l’opera.

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Luglio 2014 Serie di riunioni a Firenze tra Regione Toscana, Comune di Prato, Museo del Deportato di Prato e ANED sull’ipotesi di trasferimento a Prato, presso il Museo Pecci.

 

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22 settembre 2014 Riunione a Firenze presso la Presidenza della Regione Toscana tra Regione Toscana, Comune di Prato, Museo del Deportato di Prato e ANED. Il Comune di Prato annuncia l’impossibilità di proseguire la ricerca di una soluzione presso il Museo Pecci, e di non potere indicare soluzioni alternative. Dopo una serie di rapidi contatti tra la Regione e il Comune di Firenze si fa per la prima volta l’ipotesi dell’edificio dell’EX3, a Gavinana.

 

2 ottobre 2014 Prima di una serie di riunioni a Palazzo Chigi tra Presidenza del Consiglio, Ministero dei Beni Culturali, Istituto centrale del Restauro e ANED per la ricerca di una soluzione. Viene prospettata l’ipotesi, che poi si verificherà impraticabile, di una collocazione nell’area delle ex carceri Nuove a Torino.

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18-19 Ottobre 2014 Il Consiglio Nazionale dell’ANED, riunito a Prato, dà mandato alla Presidenza di concludere le trattative per la scelta di Firenze come sede dell’opera, a meno che dalla Presidenza del Consiglio non giungano indicazioni tali da rimettere in gioco la candidatura di Torino. L’assessore alla Cultura del Comune di Prato conferma di non avere alternative da offrire.

 

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Ottobre-novembre 2014 Altri due incontri presso la Presidenza del Consiglio. Cade anche la candidatura di Torino. L’ANED sollecita il governo a stanziare una parte importante della somma accantonata dopo il decreto “Milleproroghe” del 2007 a favore del nuovo allestimento del Memoriale a Firenze.

 

Novembre 2014 Il Comune di Prato informa l’ANED di avere individuato un’area di una fabbrica dismessa in città che sarebbe idonea ad ospitare l’opera.

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Novembre 2014 Il ministero degli Esteri informa per vie diplomatiche il governo polacco del raggiungimento dell’intesa tra ANED, Comune di Firenze e Regione Toscana, e conferma di aver dato mandato di occuparsi del restauro, dello smontaggio e del trasporto in Italia all’Istituto Centrale del Restauro e all’Opificio delle Pietre Dure.

 

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30 novembre 2014 Nel giorno della scadenza dell’ultimatum l’ANED informa formalmente il Museo di Auschwitz della decisione assunta di trasferire a Firenze l’opera sfrattata dal Block 21.

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