La smisurata preghiera di De André: alle minoranze di ieri, oggi e domani

Era l'anno 1996, Fabrizio De André spiega in un concerto il senso del brano Smisurata preghiera: elogio delle minoranze con parole che 20 anni dopo sono ancora attuali.

Fabrizio De Andrè
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18 Febbraio 2020 - 10.00


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Correva l’anno 1996: 23 anni fa il grandissimo Fabrizio De André pubblicò l’album “Anime Salve”, scritto a quattro mani con l’amico e collega Ivano Fossati. Durante un concerto, Faber decise di spiegare il senso di “Smisurata Preghiera”, brano che, non a caso, è l’ultima traccia del cd.

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Un discorso e una canzone che ancora oggi suonano, soprattutto visto la situazione internazionale, attuali… perché oggi più che mai abbiamo bisogno di ritrovare la nostra “umanità” anche attraverso le parole dei poeti/cantastorie del Novecento.


L’ultima canzone dell’album [Anime salve, ndr.] è una specie di riassunto dell’album stesso: è una preghiera, una sorta di invocazione…un’invocazione ad un’entità parentale, come se fosse una mamma, un papà molto più grandi, molto più potenti. Noi di solito identifichiamo queste entità parentali, immaginate così potentissime come una divinità; le chiamiamo Dio, le chiamiamo Signore, la Madonna. In questo caso l’invocazione è perché si accorgano di tutti i torti che hanno subito le minoranze da parte delle maggioranze.

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Le maggioranze hanno la cattiva abitudine di guardarsi alle spalle e di contarsi... dire “Siamo 600 milioni, un miliardo e 200 milioni…” e, approfittando del fatto di essere così numerose, pensano di poter essere in grado, di avere il diritto, soprattutto, di vessare, di umiliare le minoranze.


La preghiera, l’invocazione, si chiama “smisurata” proprio perché fuori misura e quindi probabilmente non sarà ascoltata da nessuno, ma noi ci proviamo lo stesso. 

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