Woopi Goldberg su Black Lives Matter: "Il razzismo è nel cuore del paese"
Top

Woopi Goldberg su Black Lives Matter: "Il razzismo è nel cuore del paese"

Secondo l'attrice premio Oscar, per combattere il razzismo sistemico è necessario che la società nel suo complesso ammetta l'esistenza di un problema: ''Tutti devono dire 'sì, esiste un problema"

Woopi Goldberg
Woopi Goldberg
Preroll

globalist Modifica articolo

15 Giugno 2020 - 17.51


ATF

Come andare dritti al punto senza troppi giri di parole: “Il razzismo è nel cuore del paese. Non puoi allontanartene, ai bambini viene insegnato senza rendersi conto che è quello che stanno imparando”.
Questo il parere di Woopi Goldberg, ospite al talk-show americano ‘Whatch What Happens Live’, riguardo all’omicidio di George Floyd e alle proteste del movimento Black Lives Matter, che continuano a scuotere gli Stati Uniti.
Secondo l’attrice premio Oscar, per combattere il razzismo sistemico è necessario che la società nel suo complesso ammetta l’esistenza di un problema: ”Tutti devono dire ‘sì, esiste un problema, lo vediamo e vogliamo risolverlo’. Questa è la prima cosa che deve accadere. Poi bisogna cominciare a vedere e valutare le persone per quello che sono realmente, e non in base a dubbi e pregiudizi”.
Tutti e quattro gli agenti coinvolti nella morte di Floyd sono stati licenziati dalle forze di polizia ed arrestati, con Derek Chauvin – l’uomo che si è inginocchiato sul collo di Floyd per quasi nove minuti, soffocandolo – accusato di omicidio di secondo grado. La Goldberg spera che il governo federale prenda una posizione riguardo a coloro che hanno approfittato del sistema giudiziario per le proprie opinioni sulla razza, riferendosi alla corruzione nelle forze di polizia ed altri casi come quello di Floyd: ”I bravi poliziotti devono denunciare i cattivi comportamenti in modo da poterci sbarazzare degli agenti corrotti e poter ricominciare a insegnare ai dipartimenti in giro per il paese come si fa la polizia. Perché in questo momento sono come dei soldati, ma noi non siamo in guerra, almeno non nei nostri vicinati e nelle nostre città”.

Native

Articoli correlati