Le scuri di Internet ultimamente sembrano andare un po’ alla cieca. Colpiscono grossolanamente, cieche e furibonde contro chiunque, anche di poco, esca dal seminato delle nuove regole sulla sensibilità. Anche a costo di passare inesorabilmente dalla parte del torto.
La nuova vittima di questa guerra santa è la cantante Adele: premiata ai Brit Awards 2022 (vince tre statue: Miglior artista, Miglior canzone – per Easy On Me – e Miglior album dell’anno) la cantante ha fatto un discorso di ringraziamento in cui si è dichiarata ‘orgogliosa di essere una donna’. Apriti cielo: perché quest’anno, giustamente, i Brit Awards le categorie di genere le hanno eliminate, per “endere lo show più inclusivo, celebrare gli artisti solo ed esclusivamente per la musica e il lavoro che fanno, e non per come scelgono di identificarsi o per come gli altri li vedono”.
Solo finché qualcuno non si permette di dire di essere “orgogliosa di essere un’artista donna”, come ha fatto Adele: “Che notte! Grazie Brits… grazie a tutti voi del pubblico, congratulazioni a tutti gli altri vincitori e ai candidati, siete fortissimi! Capisco perché hanno cambiato il nome di questo premio, ma amo davvero essere una donna, amo davvero essere un’artista donna”.
Le accuse di transfobia non hanno tardato ad arrivare. Lo scrivono i tabloid britannici, ma la polemica si è allargata un po’ ovunque in Europa e non solo, con gli attivisti sul piede di guerra e gli haters pronti a massacrarla.
Da parte di Adele, cantante da sempre icona Lgbtqi+, non c’è stata alcuna comunicazione. Si è fatta vedere però all’Heaven Club di Londra, indirizzo cult per le serate gay, dove la sua presenza non è ovviamente passata inosservata: prima ha affiancato il dj in console, poi ha bevuto qualche drink nel privé e per non farsi mancare nulla si è esibita in un numero di pole dance affiancata da un gruppo di drag queen.