Caso Resinovich, svolta nelle indagini: il dna ritrovato non è quello del marito. Si pensa al suicidio
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Caso Resinovich, svolta nelle indagini: il dna ritrovato non è quello del marito. Si pensa al suicidio

Liliana Resinovich è stata ritrovata senza vita il 5 gennaio, con un sacchetto di plastica infilato sulla testa. Il dna trovato sul luogo del delitto non è del marito Sebastiano.

Caso Resinovich, svolta nelle indagini: il dna ritrovato non è quello del marito. Si pensa al suicidio
Liliana Resinovich
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9 Aprile 2022 - 16.44


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C’è una svolta nel caso di Liliana Resinovich, la 63enne triestina scomparsa il 14 dicembre e ritrovata senza vita il 5 gennaio. L’analisi scientifica della traccia biologica maschile trovata sul cordino che stringeva al collo i due sacchetti di nylon nei quali era infilata la testa della donna ha infatti dato esito negativo. Il dna dunque non è né del marito Sebastiano, né dell’ amico Claudio, né del vicino di casa Salvatore. La 63enne triestina è scomparsa da casa il 14 dicembre ed è stata ritrovata senza vita il 5 gennaio nel vicino boschetto dell’ex ospedale psichiatrico.

Gli inquirenti dopo il ritrovamento del corpo della donna in posizione fetale all’interno di due sacchi neri della spazzatura, aperti, uno infilato dalla testa e l’altro dai piedi, gli inquirenti non hanno escluso alcuna pista. Chi conduce le indagini non ha mai escluso l’ipotesi del suicidio. 

A deporre per quest’ultima ipotesi, è la scoperta del dna di Liliana sul cordino, che lei avrebbe usato per soffocarsi. Una traccia nitida ma mista, nel senso che sullo stesso punto è stato individuato anche un dna maschile, molto debole, al quale gli inquirenti non hanno mai dato molta importanza.

Per non lasciare nulla di intentato si è deciso di procedere alla comparazione con il dna dei soggetti più vicini a Liliana (nessuno di loro indagato): il marito Sebastiano Visintin, l’amico del cuore Claudio Sterpin, e il vicino di casa Salvatore Nasti. Secondo la Scientifica nessuno dei tre ha toccato quel cordino che potrebbe aver soffocato Liliana. Considerato poi che dall’indagine non sono emersi elementi concreti contro terze persone, gli inquirenti ritengono sempre più probabile che la soluzione del giallo possa essere il suicidio della donna.

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