di Michele Anzaldi *
Con la Risoluzione Barachini, la commissione di Vigilanza chiede alla Rai di favorire la rotazione degli opinionisti e privilegiare ospitate gratuite nelle trasmissioni del servizio pubblico, ma il Movimento 5 stelle si oppone, per tutelare le rendite di posizione di alcuni commentatori amici. I tempi della scatoletta di tonno ormai sono davvero archiviati e sepolti, ma stavolta siamo al capolavoro della giravolta: il partito di Grillo e Conte vuole usare i soldi dei cittadini per retribuire il teatrino messo in scena dai loro supporter. Sono passati dall’invito di Grillo a non pagare il canone Rai e ad abolirlo, alle manovre M5s di oggi per usare il canone come fosse un finanziamento di partito.
Mi auguro che in commissione ci sia il coraggio necessario per imprimere finalmente una svolta all’informazione pubblica ed evitare che anche sul conflitto in Ucraina succeda quello che è accaduto con i vaccini e purtroppo sta già accadendo. Lo spettacolo imbarazzante dato ancora una volta ieri sera da Cartabianca, con ben 3 opinionisti del Fatto quotidiano (Scanzi, Orsini, Di Cesare) e addirittura una giornalista del ministero della Difesa russo chiamata a diffondere la propaganda di Putin, è una macchia indelebile per il servizio pubblico. Sentir parlare di “operazione speciale” e non di guerra su una tv italiana, come fosse un canale militare russo, è davvero insostenibile. Come fa l’Ad Fuortes a non intervenire? Questo sarebbe pluralismo? Questa sarebbe informazione corretta? Ordine dei Giornalisti, Fnsi, Usigrai non hanno nulla da dire?
Se la Vigilanza non interviene al più presto, sarà davvero sempre più difficile giustificare la richiesta ai cittadini di pagare il canone. Che c’è di sbagliato nel chiedere che gli opinionisti ruotino, che a più professionisti possibile sia data possibilità di esprimersi? Che c’è di sbagliato nel dire che chi viene ad esporre le sue idee lo debba fare di norma gratuitamente, per evitare una recita a soggetto che falserebbe il dibattito? Che c’è di sbagliato nel favorire la scelta di persone di comprovata competenza e non in base alla quota di questo o quel partito, ed evitare la spettacolarizzazione e il finto contraddittorio sceneggiato, in particolare su temi di grande delicatezza come la guerra o la salute pubblica?
Se il Movimento 5 stelle vuole difendere il cachet di Scanzi e dei collaboratori del Fatto, è libero di farlo, ma la Vigilanza ha il dovere di andare avanti. Ci sono i numeri per approvare la Risoluzione.
*deputato membro della Vigilanza Rai