Addio a Paul Sorvino, l'attore americano sempre orgoglioso del suo sangue italiano
Top

Addio a Paul Sorvino, l'attore americano sempre orgoglioso del suo sangue italiano

Con oltre 160 tra film e titoli della tv, Paul Sorvino, nato a New York il 13 aprile 1939 da genitori italiani (il padre di Napoli, la madre della provincia di Campobasso) era un attore veterano

Addio a Paul Sorvino, l'attore americano sempre orgoglioso del suo sangue italiano
Paul Sorvino
Preroll

globalist Modifica articolo

25 Luglio 2022 - 21.21


ATF

Addio a Paul Sorvino. L’attore italo americano, il boss Paulie di Brooklyn nel film di Martin Scorsese «Quei bravi ragazzi» (1990) aveva 83 anni. È stato sempre fiero delle sue origini e parlava l’italiano ogni volta che poteva.

Lo ha annunciato la moglie Dee Dee, dicendo che è deceduto per cause naturali, sebbene avesse anche sofferto di diabete di tipo 2. Aveva tre figli, due dei quali attori, Mira e Michael.

«I nostri cuori sono spezzati, non ci sarà mai un altro Paul Sorvino, è stato l’amore della mia vita e uno dei più grandi artisti che abbia mai abbellito lo schermo e il palcoscenico», ha detto Dee Dee Sorvino, sua terza moglie.

Con oltre 160 tra film e titoli della tv, Paul Sorvino, nato a New York il 13 aprile 1939 da genitori italiani (il padre di Napoli, la madre della provincia di Campobasso) era un attore veterano. Ha recitato in film come Reds e Dick Tracy di Warren Beatty, The Rocketeer, Romeo + Juliet di Baz Luhrmann, Repo! The Genetic Opera e Nixon di Oliver Stone, dove interpretava Henry Kissinger.

Leggi anche:  Hollywood, aperto negoziato fra tecnici e studios

Ha anche recitato in una stagione di «Law & Order» nel ruolo del sergente della polizia di New York Phil Cerreta. E in tanti ruoli televisivi come la prima stagione nel ’76 delle Strade di San Francisco e più di recente in Godfather of Harlem. Ha avuto una carriera anche italiana: Giovanni Veronesi lo aveva voluto in Streghe da Nord, Renzo Martinelli in Carnera – The Walking Mountain, Giulio Base nei film tv con Terence Hil `Doc West´, Salvatore Samperi in L’onore e il rispetto.

Quando nel dicembre 2017, Mira Sorvino disse che Harvey Weinstein aveva danneggiato la sua carriera dopo aver rifiutato alcune delle sue avances, il padre Paul, intervistato da Tmz in pieno #MeToo, dise che lo avrebbe ucciso se si fossero mai incontrati. «Se lo incontro per strada… dovrebbe sperare che finisca in galera, perché se ci imbattiamo, penso che in qualche modo sarà sdraiato sul pavimento, magicamente», ha detto Sorvino.

Prima di diventare attore, Sorvino è stato cantante d’opera di formazione classica: a 18 anni, volendo diventare, cantante studiò all’American Musical and Dramatic Academy. Il suo primo ruolo cinematografico è stato Senza un filo di classe di Carl Reiner, e in seguito ha ottenuto il plauso come protagonista sia della versione di Broadway che dell’adattamento cinematografico di «Quella stagione del campionato». 

Leggi anche:  Nino Manfredi, il colonnello della risata

Sorvino fu anche un abile scultore, lavorando principalmente con il bronzo e creando modelli ispirati alle figure greche. Nel 2006, ha presentato alcune delle sue opere al Boca Raton Museum of Art e nel 2017 Page Six aveva riferito di essere in trattative per essere incaricato di creare sculture in bronzo sia di Prince che di Whitney Houston.

Native

Articoli correlati