A Venezia 80 le Giornate degli Autori dedicate ad Andrea Purgatori

Dal 30 agosto al 9 settembre le Giornate degli Autori: per la prima volta senza Andrea Purgatori e Citto Maselli

Giornate degli autori - Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia dal 30 agosto al 9 settembre
Giornate degli autori - Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia dal 30 agosto al 9 settembre
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28 Luglio 2023 - 12.36


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di Alessia de Antoniis

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Un lungo applauso mentre sullo schermo scorrevano le immagini di Andrea Purgatori. Si è aperta così la conferenza stampa di presentazione della ventesima edizione delle Giornate degli Autori a palazzo Merulana. La manifestazione si svolgerà dal 30 agosto al 9 settembre 2023 nell’ambito della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. La prima senza il presidente Andrea Purgatori e senza Citto Maselli che le fondò nel 2004 insieme a Emidio Greco. Quest’edizione delle Giornate degli Autori è pertanto dedicata ad Andrea Purgatori e Citto Maselli.

Sotto la direzione artistica di Gaia Furrer saranno presentati 10 film in concorso, 7 eventi speciali nella selezione ufficiale, 8 titoli alle “Notti Veneziane”, una serata dedicata a Jean-Marc Vallée e al cinema del Québec e 4 Proiezioni Speciali in Sala Laguna alla “Casa degli Autori”.

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Coordinate dal Delegato Generale Giorgio Gosetti con la presidenza ad interim di Francesco Ranieri Martinotti, le Giornate riaffermano il loro ruolo di voce indipendente e autonoma in accordo con la Fondazione La Biennale di Venezia. Da quest’anno, poi, il premio SIAE alla carriera diventa premio Andrea Purgatori.

“La vera ricchezza delle Giornate – dice il Delegato Giorgio Gosetti – è sempre stata la varietà delle proposte e lo spirito conviviale, amichevole, inclusivo, in cui il sostegno a talenti coraggiosi e indipendenti si collega a momenti d’incontro, ricerca, dialogo tra voci creative. Andrea Purgatori ha saputo fare proprie queste caratteristiche e nutrirle della sua umanità, di un sorriso giocoso e vitale, della sua curiosità e passione per la scoperta. Ringrazio il Consiglio direttivo e Francesco Ranieri Martinotti che oggi si fanno carico della sua eredità e ci sostengono nel proseguire al meglio il lavoro fatto. L’edizione del ventennale vuole essere il manifesto identitario di un cinema contemporaneo che guarda al nuovo e tutela la memoria. Il “triangolo d’oro” tra La Villa (dove siamo nati 20 anni fa), la Casa degli Autori con Sala Laguna e Isola Edipo, il luogo d’elezione di Andrea e di tutte le Giornate, sono oggi l’immagine di questo progetto, una realtà che rende unica la nostra proposta”.

In questa ventesima edizione delle le Giornate degli Autori molte le autrici e gli autori che hanno il coraggio di uscire dalla loro comfort zone; registi partono alla scoperta del mondo, spesso un mondo lontano da quello in cui vivono, ma che serve a meglio definire la costruzione di un’identità adulta. Autrici come Céline Sciamma o Teona Strugar Mitevska, si ribellano al sistema produttivo vigente regalandoci film liberi, personali, auto-prodotti. Sono molti gli esordienti e molte le donne, dietro e davanti alla macchina da presa. Alle prese con vampiri e fantasmi, come nel caso della canadese Ariane Louis-Seize (con Vampire humaniste cherche suicidaire consentant) o del malese Chong-Keat Aun di Wu Yue Xue. Risaltano nella selezione storie che raccontano di scelte coraggiose, di come possiamo vivere in modo migliore questa nostra epoca grazie all’attenzione all’altro, all’empatia, alla decisione di donare qualcosa di sé.

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Diversissimi tra loro gli approcci di molte pellicole: dal bianco e nero dell’unico film italiano in concorso (Los océanos son los verdaderos continentes di Tommaso Santambrogio) al colore, dal documentario alla finzione, da narrazioni con tratti sperimentali a richiami decisamente più pop, dalla storia intima a quella collettiva, mescolando le arti, dalla letteratura alla danza e al teatro. Ci sarà spazio per il glamour con una magnifica attrice come Isabelle Huppert, musa di Elise Girard in Sidonie au Japon.

Viva è anche l’attenzione su temi tristemente attuali del presente: dalla rivolta in Iran (l’evento speciale della giornata inaugurale, Aftab mishavad di Ayat Najafi) alla guerra in Ucraina, dalla diaspora palestinese alle problematiche legate al cambiamento climatico. Né mancherà il segno di un cinema italiano che non ha paura di assumere identità internazionale mescolandosi con culture diverse come nel caso di Edoardo Morabito che porta L’avamposto nel cuore della foresta amazzonica o di Gianluca Matarrese che, in L’expérience Zola, affronta in modo assolutamente originale un totem della letteratura francese.

“Il carattere della selezione di quest’anno – dice Gaia Furrer – è modellato intorno all’idea di scelta. La parola chiave, il fil rouge che lega i film di questa selezione, è bivio, parola quanto mai appropriata per definire il lavoro delle autrici e degli autori presentati”.

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Il regista João Pedro Rodrigues presiederà quest’anno la giuria delle Giornate degli Autori. Il regista, sceneggiatore, montatore, attore e produttore portoghese, nel 1997 portò alla Mostra del Cinema di Venezia il cortometraggio a tematica LGBT+, Parabéns!.

“Sono entusiasta all’idea di presiedere una giuria di 27 giovani cinefili europei – ha dichiarato il regista nato a Lisbona – Da giovane cinefilo sin dall’età di quindici anni, ho sviluppato una relazione con il cinema appassionata e radicale. E non vedo l’ora di scoprire lo sguardo unico di ciascuno dei membri della giuria.”

“A distanza di un anno dalla vittoria del portoghese Lobo e Cão di Claudia Varejão come miglior film delle Giornate degli Autori – dichiara Gaia Furrer, direttrice artistica delle Giornate degli Autori –, è un immenso piacere per me continuare la storia d’amore con il cinema lusitano accogliendo uno dei maggiori registi contemporanei. Scegliere João Pedro Rodrigues come Presidente della Giuria per il 20° anniversario delle Giornate degli Autori, significa festeggiare un cinema libero, provocatorio, versatile, capace di interrogare il nostro tempo con audacia e irriverenza. Sono certa che confrontarsi con un regista di tale portata, sarà per i giovani giurati delle Giornate degli Autori un’esperienza elettrizzante”.

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Novità di quest’anno la presenza di Hollywood Reporter come media partner. Presente la direttrice Concita De Gregorio. “Sono profondamente dispiaciuta di non poter lavorare con Andrea, ma lavoreremo tutti insieme a lui, in suo nome. The Hollywood Reporter Roma è un giornale nuovo e antico: siamo qui a Roma da pochi mesi, ma l’edizione statunitense ha cent’anni. A Venezia The Hollywood Reporter manterrà la sua connotazione di camminare lungo i bordi e la media partnership ci consente di tenere insieme le Giornate degli Autori, la selezione ufficiale della Biennale e la mostra.

Questa è un’edizione che è fortemente abitata da venti di politica: c’è lo sciopero degli attori e degli sceneggiatori nord americani, che cambia il modello di questo festival; c’è in corso un braccio di ferro difficilissimo e molto importante degli studenti e dei docenti del Centro Sperimentale di Cinematografia e di tutto il mondo del cinema italiano. Un mondo che, per la prima volta in maniera così compatta e coesa, prende posizione per l’indipendenza di un’istituzione culturale e l’indipendenza di una scuola dalla politica. Via le mani dalla scuola, via le mani dalla cultura! E non credo che il festival quest’anno possa prescindere da questo germe di ribellione. La questione è quella di capire se il cinema è di chi lo fa o di chi lo paga. Se sono gli artisti, i produttori, gli studios o gli sceneggiatori. Io credo che non si possa lavorare gli uni senza gli altri. Noi stiamo dalla parte del Centro Sperimentale.

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