È morto a 92 anni Mario Tronti, uno dei teorici più influenti del marxismo e docente per trent’anni presso l’Università di Siena, ha segnato epoche di cambiamento e dibattito e la sua eredità continua a illuminare le strade della comprensione critica e dell’attivismo sociale.
Nato nel 1931 a Roma, Mario Tronti ha iniziato la sua carriera accademica e politica negli anni ’50, diventando uno dei principali esponenti del marxismo operaista. È stato un membro fondamentale della redazione della rivista “Quaderni Rossi”, la cui influenza sulla teoria e la pratica politica è stata profonda. Negli anni ’60, ha sviluppato la teoria dell’ “operaismo”, che metteva in luce l’importanza centrale del lavoro e della classe operaia nella trasformazione della società. Negli anni ’70, ha contribuito in modo significativo allo sviluppo del concetto di “autonomia operaia”.
Oltre al suo contributo intellettuale, Tronti ha anche abbracciato l’arena politica. Nel 1992, è stato eletto al Senato della Repubblica. Questo passaggio ha dimostrato come le sue teorie non fossero solo astratte riflessioni accademiche, ma potevano anche essere tradotte in azione politica concreta. La sua presenza in parlamento ha continuato a promuovere la sua visione di un’alternativa politica basata sulla partecipazione attiva e sulla costruzione di potere dal basso.
Mario Tronti è stato anche legato alla città di Siena, trascorrendo diversi anni della sua vita accademica come docente presso il dipartimento di Filosofia dell’Università di Siena. Durante questo periodo, il suo legame con la città è andato oltre l’ambito accademico e la sua presenza ha arricchito la vita intellettuale e culturale di Siena.
Le idee di Mario Tronti hanno continuato e continueranno ad avere un impatto duraturo sulla teoria politica e sociale rappresentando una perdita significativa.
