All’età di 91 anni è morto l’artista colombiano Fernando Botero. Costretto al ricovero per una polmonite avuta nel Principato di Monaco, dopo le numerose richieste da parte dell’artista di ritornare “nella tranquillità di casa”, è stato rilasciato dall’ospedale.
“El Tiempo”, il quotidiano colombiano, ne ha dato la notizia definendolo “l’artista colombiano più grande di tutti i tempi”. Celebre per le sue figure umane voluminose, cui rappresentava nelle sue opere, il direttore di W Radio di Bogotà, Sànchez Cristo, ha raccontato che, nonostante la perdita della moglie, ancora dipingeva.
Nato nel 1932 a Medellin e secondo di tre figli, dopo gli studi in Colombia e grazie ad una borsa di studio, si ritrovò a viaggiare oltremare, verso l’Europa. Tra Madrid, Parigi e Firenze, ha iniziato a familiarizzare con l’arte europea.
Nel 1962, con un viaggio negli Stati Uniti, raggiunse la sua fama mondiale, aprendo la sua prima mostra al Milwaukee Art Center.
La sua formazione artistica e culturale è stata profondamente influenzata dalla Toscana, in particolare grazie alla sua iscrizione all’Accademia fiorentina di San Marco, dove si è appassionato e ha assorbito appieno l’arte rinascimentale italiana. In Toscana, la sua residenza è ben più che riconoscibile, grazie alla presenza sul tetto di un gallo in bronzo con le ali volte verso l’alba. Con i diversi studi si pensi, inoltre, che Fernando Botero possa avere anche origini italiane.