Monsignor Paglia, come umanità e mitezza possono diventare forza in un mondo che non lascia indietro nessuno
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Monsignor Paglia, come umanità e mitezza possono diventare forza in un mondo che non lascia indietro nessuno

Ospite del ciclo di conferenze "Tivoli città della pace e del dialogo" monsignor Vincenzo Paglia ha parlato di pace e dialogo tema del suo ultimo libro

Monsignor Paglia, come umanità e mitezza possono diventare forza in un mondo che non lascia indietro nessuno
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7 Marzo 2024 - 20.51


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di Veronica Cerroni

διαβάλλω (diabàllo) è un termine greco che racchiude nel suo significato intrinseco il concetto di divisione, calunnia, discordia ed è l’origine da cui trae l’etimo la parola che incarna ciò che da sempre, convenzionalmente, riconosciamo ed identifichiamo come il più puro dei mali: il Diavolo.

Il discorso che monsignor Vincenzo Paglia ha affrontato ieri pomeriggio presso le Scuderie Estensi di Tivoli, nel ciclo di conferenze “Tivoli città della pace e del dialogo” organizzate dal fondatore di Globalist Gianni Cipriani, è stato in qualche modo un viaggio introspettivo. 

Un’Odissea metaforica nella mente umana, sbirciandone i lati più oscuri e reconditi, analizzandone i moventi, i personalismi, gli interessi economici e politici che troppo spesso ci spingono ad agire come bestie senza coscienza, che ci consentono senza remore di deumanizzare l’avversario, l’oppositore, il nemico. 

Una visione non meno lucida perché spirituale, ma anzi intrisa di razionalità e di una consapevolezza che ad oggi in molti scarseggia. In un mondo pieno di guerre, di lotte, di discriminazioni, abusi e capitalismo anche la mente più laica, scettica e cinica, se coscienziosa ed onesta, non può non individuare  “nella  pietà che non cede al rancore” l’unico spiraglio di salvezza. 

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Bisognerebbe, sotto lo stesso cielo, mobilitarsi per quei valori che accomunano le donne e gli uomini di fede, gli idealisti, i militanti politici ed i cittadini tutti.

Una visione religiosa ma anche umana che potrebbe essere un ottimo spunto di riflessione per molte personalità politiche attuali, che su individualismi, avidità e prevaricazioni hanno creato il loro piccolo impero.

Tale impostazione è stata condivisa anche dallo scrittore e giornalista Filippo Anastasi, direttore emerito di Rai Giubileo, che sento di voler ringraziare per aver condiviso con noi quanto vissuto durante la sua esperienza come inviato di guerra. 

 Il monsignor Paglia enuclea l’amore, l’empatia, il forte senso di umanità, la mitezza come principi cardine del Cristianesimo, identificando nella scelta dei fedeli di porsi come miti agnelli il principale punto di forza.

Ragionando parallelamente, da donna idealista, attivista e convintamente di sinistra quale sono, credo il vantaggio di chi milita nella mia stessa direzione sia rintracciabile nell’esigenza, più che nella volontà, di non lasciare indietro nessuno; di tutelare gli ultimi, gli emarginati, i reietti. 

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E allora perché non intonare tutti a gran voce un unico e riecheggiante coro?

In questo, forse, potremmo trovare la vera salvezza.

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