La nuova stagione del Teatro Sala Umberto di Roma si annuncia come un mosaico teatrale fatto di storie urgenti, grandi nomi, debutti sorprendenti e riletture coraggiose. Un cartellone che incrocia poesia e cronaca, classico e contemporaneo, volti noti e sguardi nuovi. Dal 1 ottobre 2025 al 24 maggio 2026, il palco di via della Mercede si accende ogni settimana con proposte che parlano al pubblico di oggi, nei suoi conflitti, fragilità, ironie e slanci.
Ad aprire la stagione, dal 1 al 5 ottobre, è Prima Facie di Suzie Miller, con Melissa Vettore, per la regia visionaria di Daniele Finzi Pasca: una sola attrice in scena, una confessione potente su giustizia, consenso e verità, che scuote dalle fondamenta.
A seguire, dal 7 al 12 ottobre, Secondo lei scritto, diretto e interpretato da Caterina Guzzanti, insieme a Federico Vigorito. Un lavoro dal tono graffiante, che interroga le derive del maschile e le sue rappresentazioni, nato all’interno della scuola di drammaturgia diretta da Lucia Calamaro.
Dal 16 al 19 ottobre, Lucrezia Lante della Rovere e Arcangelo Iannace sono protagonisti di Non si fa così, una commedia elegante firmata da Audrey Schebat e diretta da Francesco Zecca.
Grande ritorno dal 21 ottobre al 2 novembre con L’importanza di chiamarsi Ernesto di Oscar Wilde, diretto da Geppy Gleijeses, con Lucia Poli e Giorgio Lupano a guidare un cast multigenerazionale e brillante.
Dal 4 al 16 novembre, Paola Minaccioni interpreta Elena, la matta, ispirato a una storia vera legata alla Shoah, con la regia di Giancarlo Nicoletti. Un monologo commovente e necessario.
Alessandro Haber torna in scena, dal 18 al 23 novembre, con Volevo essere Marlon Brando, tratto dalla sua autobiografia. Una riflessione ironica e struggente sulla vita d’attore.
Dal 25 al 30 novembre, Ubi Maior di Franco Bertini porta sul palco Leo Gassmann e Sabrina Knaflitz, diretti da Enrico Maria Lamanna, in un dramma familiare contemporaneo.
Dicembre si apre con la commedia Finché giudice non ci separi (2-14 dicembre) con Biagio Izzo e la partecipazione straordinaria di Augusto Fornari, mentre a chiudere l’anno, dal 16 dicembre all’11 gennaio, è Qualcosa è andato storto, scritto, diretto e interpretato da Carlo Buccirosso.
Il 2026 si inaugura con un trittico d’autore: Le volpi (14-18 gennaio) con Giorgio Colangeli e Manuela Mandracchia, Bubù Babà Bebè (20-25 gennaio) con Peppe Barra e Lalla Esposito, e Il malato immaginario (27 gennaio – 1 febbraio) con Tindaro Granata e Lucia Lavia, diretto da Andrea Chiodi.
Seguono due titoli che mescolano ironia e profondità: Pirandello Pulp (24 febbraio – 1 marzo) con Massimo Dapporto e Fabio Troiano, per la regia di Gioele Dix, e Don Giovanni secondo Arturo Cirillo (3-8 marzo), un adattamento che fonde Molière, Da Ponte e Mozart.
Il 17 marzo debutta Improvvisamente l’estate scorsa di Tennessee Williams con Laura Marinoni e Edoardo Ribatto, regia di Stefano Cordella. Dal 24 al 29 marzo, Toccando il vuoto, con Lodo Guenzi ed Eleonora Giovanardi, esplora i limiti umani attraverso il racconto di un’impresa estrema in alta quota.
Ad aprile Jucatùre (8-19 aprile) con Antonio Milo e Adriano Falivene rinnova il teatro dialettale con intelligenza contemporanea, mentre a maggio (6-17) Cena con sorpresa riunisce Tosca D’Aquino, Toni Fornari e Simone Montedoro in una commedia brillante. A chiudere la stagione, dal 22 al 24 maggio, Minchia signore tenente, spettacolo corale scritto e diretto da Antonio Grosso.
Una stagione ricca, variegata, che fa del Teatro Sala Umberto uno spazio vivo di confronto, racconto e identità condivisa. Perché il teatro, quando è fatto bene, è sempre anche casa.