Ginesio Fest 2025: il teatro come furore civile
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Ginesio Fest 2025: il teatro come furore civile

Ginesio Fest 2025. La quarta direzione di Leonardo Lidi vede il teatro tornare protagonista. Tema di quest’anno: furore.

Presentato alla sala stampa della Camera dei Deputati Ginesio Fest 2025 - di Alessia de Antoniis
Matteo Negrin, Manfredi Mangano, Giuliano Ciabocco, Francesca Merloni, Isabella Parrucci, Leonardo Lidi, Rodolfo di Giammarco
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Alessia de Antoniis Modifica articolo

23 Maggio 2025 - 11.02


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di Alessia de Antoniis

Presentata oggi presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati, la sesta edizione del Ginesio Fest. In programma dal 20 al 25 agosto 2025 a San Ginesio (MC), la squadra del festival ginesino ha confermato il ruolo sempre più centrale di questo appuntamento nel panorama teatrale italiano. Diretto per il quarto anno consecutivo da Leonardo Lidi, il festival continua a intrecciare spettacoli, formazione, residenze e visione culturale, consolidando il suo profilo come uno dei luoghi più vitali per la scena contemporanea. (qui il programma)

Cuore pulsante del progetto è il Premio San Ginesio “All’Arte dell’Attore”, che sarà assegnato il 25 agosto, e che in passato ha visto premiati nomi come Massimo Popolizio, Sara Putignano, Paolo Pierobon, Giuseppe Battiston, Vanessa Scalera. La giuria 2025 sarà presieduta da Remo Girone e composta da Rodolfo di Giammarco, Lucia Mascino, Francesca Merloni e Giampiero Solari.

Tema scelto per questa edizione è “Furore”. Una parola, spiega Leonardo Lidi, che nasce da un ascolto diretto dei giovani artisti: «Lo scorso dicembre, durante una lezione alla scuola del Teatro Stabile di Torino, gli allievi discutevano con fervore sulla rappresentazione della violenza, soprattutto quella di genere, a teatro. Uno di loro disse: “Siamo tutti d’accordo che la violenza è sbagliata. Ma io voglio andare a teatro per vivere un conflitto, non una certezza”. Quella frase mi ha attraversato. Da lì, ho compreso che il nostro festival doveva farsi carico proprio di questa tensione: dare spazio a una scena inquieta, a un’urgenza che non cerca rassicurazione, ma domande».

Nel corso della conferenza stampa, è stato affrontato un altro punto centrale dell’identità del Ginesio Fest: l’assenza di attori provenienti dal grande circuito televisivo o cinematografico.

Noto la mancanza di quel tipo di attore che utilizza il teatro un po’ come area di parcheggio tra una grande produzione e un’altra. È una scelta coraggiosa…

No – ha risposto Lidi – È una scelta, ma non per contrappormi al cinema o alla televisione: ci lavoro, li rispetto. Il punto è che il teatro non può essere un intermezzo. È un percorso. E come ogni percorso, richiede coerenza, tempo, relazione. All’inizio il pubblico ha bisogno di un appiglio, di un volto noto, forse. Ma ora il Ginesio Fest ha costruito il suo pubblico, che desidera andare oltre. Che desidera crescere con noi.

Anche Isabella Parrucci, ideatrice e direttrice del festival, ha ribadito con forza la visione di fondo del progetto: «Quando nel 2020 è nato il Ginesio Fest, sapevamo di voler costruire qualcosa che andasse oltre il semplice cartellone: volevamo restituire a San Ginesio la sua vocazione più profonda, quella di luogo di incontro, di pensiero, di comunità viva. Il teatro è stato per noi uno strumento di rinascita. Il tema del furore nasce da qui: dalla tensione che ci spinge a cercare nuove forme, a non accontentarci, a ricostruire. Il furore è anche quello che ha tenuto insieme questa comunità, dopo il terremoto del 2016, scegliendo la cultura come collante e motore di ripartenza».

Tra gli spettacoli in programma: “Pinocchio” del Teatro del Carretto, “Altri libertini” di Licia Lanera, “Katzelmacher” e “Un anno con tredici lune” con la regia di Leonardo Lidi, “Stuporosa” di Francesco Marilungo, “Wonder Woman” di Antonio Latella, “Radici” di Alba Porto, “Sdisorè” del gruppo UROR, “I’ve loss of attention” di Giulia Odetto, “Bubikopf” di Neville Tranter e il concerto “La Buona Novella” dei Perturbazione.

A questi si affiancano progetti di formazione, focus regionali (con la collaborazione della Fondazione Piemonte dal Vivo) e la residenza “Island – Parte 2” di Alessio Maria Romano. Il programma completo sarà disponibile online nei prossimi giorni.

Il Ginesio Fest è promosso e organizzato dal Comune di San Ginesio in collaborazione con l’Associazione Culturale Ginesio Fest, con il patrocinio e il sostegno della Struttura Commissariale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del MIC, della Regione Marche, della Camera di Commercio delle Marche, della Fondazione Carima, della Provincia di Macerata, del Parco Nazionale dei Monti Sibillini e dell’Unione Montana dei Monti Azzurri. Media partner: Rai Radio 3 e Teatro e Critica.

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