Al teatro Miela di Trieste è stata proiettata in anteprima “Shot the Voice of Freedom” la pellicola di Zainab Entezar, regista, autrice e attivista afghana che usa la sua voce per denunciare quella persa delle donne del suo paese: «dopo l’arrivo dei talebani – racconta alla stampa prima della proiezione – le donne afghane hanno perso la libertà, la libertà .della voce, del lavoro, delle parole, di uscire fuori».
Shot the voice of Freedom è la storia di due sorelle che lottano per i propri diritti, che si oppongono al destino segnato delle donne afghane strappate dall’istruzione, dal lavoro, dall’indipendenza, dall’autonomia, dalla facoltà di scegliere, persino chi sposarsi: «Le ragazze che hanno più di dodici anni sono costrette a sposare uomini che vengono loro indicati dai talebani – denuncia Zainab Entezar – se non accettano vengono minacciate, così come le famiglie, che avranno conseguenze molto dure. Per molte di queste donne purtroppo la decisione poi è quella del suicidio».
Presentato in anteprima a Trieste, la regista parteciperà anche a un ciclo di incontri e proiezioni a Forlì organizzato dal Gruppo locale di Forlì, Rete del Caffè Sospeso e Festival del Cinema dei diritti umani di Napoli: Freedom Voices, per riflettere e dialogare sulle condizioni delle donne afghane, che resistono al regime telebano e lottano per il riconoscimento dei propri diritti.
L’appuntamento per la proiezione della pellicola è giovedì 29 maggio, e a seguire il giorno successivo venerdì 30 maggio, Zainab Entezar presenterà anche il suo ultimo libro, Fuorché il silenzio. Trentasei voci di donne afghane, acquistabile durante le due giornate di incontri.