di Alessia de Antoniis
Dal 17 al 21 giugno Macerata torna ad essere la capitale della canzone d’autore italiana con la XXXVI edizione di Musicultura. Un festival che, a dispetto di un panorama musicale sempre più frenetico e omologato, continua a resistere con la forza della parola, con la cura della musica, con la fede nell’immaginazione. Promosso da Fondazione Marche Cultura con il sostegno della Regione Marche, Musicultura si conferma un appuntamento cruciale non solo per la scoperta di nuovi talenti musicali, ma anche per la valorizzazione del territorio marchigiano attraverso la cultura.
Il cuore pulsante della manifestazione sarà lo Sferisterio di Macerata, monumentale teatro all’aperto dove, il 20 e 21 giugno, si terranno le due serate finali. Otto i giovani artisti, già vincitori del concorso dopo una selezione durata mesi, che si contenderanno il titolo assoluto decretato dal voto del pubblico. Alessandra Nazzaro (Napoli) – Ouverture; Elena Mil (Milano) – La ballata dell’inferno; Frammenti (Treviso) – La pace; Ibisco (Bologna) – Languore; ME, JULY (Benevento) – Mundi; Moonari (Roma) – Funamboli; Abat-jour (Rieti) –Oblio; Silvia Lovicario (Nuoro) – Notte.
La conduzione delle due serate conclusive di spettacolo, in scena il 20 e il 21 giugno allo Sferisterio, è affidata a Carolina Di Domenico e, per la prima volta, a Fabrizio Biggio. Gli ospiti a oggi confermati sul palco dello Sferisterio sono Riccardo Cocciante, Antonella Ruggiero, Vinicio Capossela, Eugenio Finardi, Tricarico e Valerio Lundini.
Le serate saranno trasmesse in diretta su Rai Radio1 con la conduzione di Marcella Sullo, Duccio Pasqua e John Vignola. Ma Musicultura 2025 andrà ben oltre la diretta radiofonica: le finali diventeranno un programma televisivo per Rai2, firmato da Matteo Catalano con la collaborazione di Carolina Catalano e la regia di Duccio Forzano. Rai Italia diffonderà lo speciale a livello internazionale. Il piano editoriale integrato prevede copertura sui social, servizi di approfondimento su Rainews24, Rainews.it e TGR.
Il Presidente di Fondazione Marche Cultura, Andrea Agostini, ha sottolineato la centralità dell’evento: “Musicultura è un ponte straordinario tra il territorio e il mondo. È un ottimo biglietto di promozione turistico-culturale: la cultura è il vero collegamento, poi seguono turismo, attività produttive e tutto l’indotto. In un tempo in cui si parla sempre meno, questi giovani usano la parola in modo sapiente. E di questo oggi c’è un bisogno urgente”.
Ha poi aggiunto: “Musicultura è un vanto per le Marche, perché riesce a coniugare passato e futuro, radicamento e innovazione, qualità artistica e impatto economico. È riconoscibile, fortemente radicata alla nostra terra e ha costruito il valore della parola. In un’epoca in cui assistiamo all’impoverimento del lessico, Musicultura è più che mai essenziale”.
Al termine della conferenza stampa, ad Agostini abbiamo chiesto: “Che ruolo gioca Musicultura nella visione di Fondazione Marche Cultura, anche in termini di attrattività turistica e sviluppo economico?”
“Musicultura è una ragione per venire a Macerata, una motivazione per scoprire le Marche. È una manifestazione che genera comunicazione, movimento, visibilità. Ma soprattutto, è una bottega che sostiene i giovani migliori, quelli che non seguono la moda, ma si espongono con coraggio a un giudizio serio, dando nuovi stimoli attraverso l’uso consapevole della parola. E parola e musica, insieme, sono ancora più potenti”.
La direzione artistica di Ezio Nannipieri continua a imprimere al festival una traiettoria coerente e necessaria. “Ringrazio queste ragazze e questi ragazzi, che in tempi di canzoni rimasticate e di artisti scaltri ci danno una lezione di pulizia emotiva ed espressiva“, ha dichiarato. “Il senso di Musicultura sta nell’essere al loro servizio, nel cercare di sostenerne l’immaginazione, la passione e, per quanto possibile, le economie“.
Musicultura, infatti, non è solo un concorso: è un sistema culturale radicato nelle Marche. Il percorso dei finalisti inizia a novembre con l’ascolto di oltre 2.300 brani, prosegue con dieci serate sold out al Teatro Lauro Rossi di Macerata (seguitissime anche in streaming), e culmina nei concerti al Teatro Persiani di Recanati. Le città di Macerata e Recanati, insieme alle Università di Camerino e Macerata, all’Accademia di Belle Arti e ai partner culturali e istituzionali, costruiscono ogni anno un laboratorio di parole e suoni che coinvolge studenti, cittadini, artisti, turisti.
L’assessore ai Grandi Eventi del Comune di Macerata, Riccardo Sacchi, lo ha espresso con lucidità: “Musicultura è una bottega artigiana, quasi sartoriale, della musica, del pensiero, della parola. Riesce a mettere insieme verticalmente e orizzontalmente istituzioni, enti, stakeholder e due atenei storici. Supera la logica dei campanili e si impone come uno dei gioielli delle Marche e dell’Italia intera“.
Non solo: Musicultura ha saputo diventare nel tempo un catalizzatore di esperienze che vanno oltre il palco. Dal 17 al 21 giugno, infatti, torna anche “La Controra“, il “festival nel festival” che animerà il centro storico di Macerata con concerti, incontri, performance, mostre e talk a ingresso libero. A tagliare il nastro dell’edizione 2025 sarà Simone Cristicchi, che proprio a Musicultura vent’anni fa debuttò come autore. Accanto a lui, Andrea Scanzi. Tra gli ospiti attesi: Niccolò Fabi, Edoardo Camurri, Pop X, Franco Godi, DonPasta, Roberta Giallo, Giorgiomaria Cornelio, Beatrice Zerbini e molti altri.
In un Paese dove le hit sembrano tutte uguali, Musicultura rimane un esempio di differenza, nella lingua, nella musica pensata. Un laboratorio di futuro in una regione che crede ancora nella qualità e nella bellezza.