“I popoli dell’Es” mette in discussione la psicoanalisi di Freud
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“I popoli dell’Es” mette in discussione la psicoanalisi di Freud

Scritto da Chiara Buoncristiani e Tommaso Romani il saggio propone visioni più moderne sulla psicologia.

“I popoli dell’Es” mette in discussione la psicoanalisi di Freud
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6 Luglio 2025 - 18.14 Culture


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La psicologia del Novecento parlava ad una società completamente diversa rispetto a quella attuale ovvero a un mondo che non esiste più. È questa la visione dietro al libro “I popoli dell’Es. Psicoanalisi delle mutazioni”, scritto da Chiara Buoncristiani e Tommaso Romani, entrambi psicoanalisti e filosofi e pubblicato da Mimesis.

Il testo sostiene come il concetto freudiano dell’Es non possa più essere pensato solo come una pulsione da controllare. Infatti, nell’epoca delle soggettività queer, delle identità ibride e precarie, delle interazioni tra umano e macchina, l’Es diventa un luogo di emersione di vite che sfuggono a ogni forma di schematizzazione.

Il libro è strutturato come una raccolta di scritture collettive, volutamente frammentarie, lontane anni luce dalle certezze della teoria classica. Oltre a Freud, emergono i riferimenti a Laplanche, Winnicott, Deleuze e Guattari, Preciado ma anche alla critica postumana, ai gender studies e all’antropologia delle trasformazioni contemporanee.

Invece che proporre nuovi modelli alternativi gli autori propongono di rimettere in discussione il campo stesso della psicoanalisi, accettando lo spaesamento che ne può derivare. Questa visione non piacerà ai nostalgici del Novecento ma serve per proporre una psicoanalisi più moderna che riesca a risolvere i nuovi bisogni delle persone.

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