Serata da applausi veri, una di quelle serata che trasformano un’opera lirica in un inno alla musica.
Al Teatro Antico di Taormina, si è svolta l’ultima rappresentazione dell’Aida di Giuseppe Verdi, chiusura prestigiosa del Festival Lirico dei Teatri di Pietra diretto artisticamente da Francesco Costa.
La direzione d’orchestra del Maestro Filippo Arlia è stata impeccabile, dimostrando una profonda attenzione e rispetto per il testo verdiano. Il suo equilibrio tra orchestra e palcoscenico ha reso la serata armoniosa e coinvolgente, valorizzando ogni sfumatura musicale senza mai esagerare.
I quattro interpreti principali si sono distinti per la qualità delle loro voci e la precisione interpretativa. Pumeza Matshikiza ha portato in scena un’Aida intensa e raffinata, chiudendo il secondo atto in un crescendo emozionante senza mai mostrare cedimenti. Veronica Simeoni, nel ruolo di Amneris, ha sfoggiato una voce potente e piena di carattere, capace di sostenere con forza ogni momento drammatico. Walter Fraccaro ha interpretato Radamès con sicurezza e calore (anche lui con uno straordinario timbro e grande vocalità anche nel secondo atto) mentre Badral Chuluunbaatar ha dato autorevolezza e profondità ad Amonasro.
Interpreti che hanno messo in luce un grande affiatamento a dimostrazione della meticolosità delle prove e poi della direzione del maestro Arlia, oltre ovviamente alla bravura degli interpreti che sono tra i migliori in circolazione nei rispettivi ruoli.
Un’esecuzione decisamente di alto livello, in cui la regia di Salvo Dolce ha saputo portare in scena un’Aida intelligente e rispettosa della tradizione, senza eccessi ma con garbo e sensibilità. Un equilibrio che ha ben sposato l’incanto del Teatro Antico, rendendo l’esperienza del pubblico ancor più coinvolgente.