E' morto Pippo Baudo: ha fatto un pezzo di storia della televisione italiana

Rimarrà per sempre “il Pippo nazionale”, capace di unire con garbo, ironia e competenza il Paese davanti al piccolo schermo

E' morto Pippo Baudo: ha fatto un pezzo di storia della televisione italiana
Pippo Baudo
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16 Agosto 2025 - 22.32 Culture


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Pippo Baudo, simbolo della televisione italiana, si è spento a Roma all’età di 89 anni,  La notizia, appresa dall’Ansa da fonti vicine alla famiglia, è stata confermata dal suo storico legale e amico Giorgio Assumma. Baudo è morto al Campus Biomedico, circondato dall’affetto dei suoi cari e con il conforto dei sacramenti. Con lui se ne va non solo un presentatore, ma un pezzo di storia del costume italiano.

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Nato il 7 giugno 1936 a Militello in Val di Catania, Giuseppe Baudo, per tutti “Pippo”, è stato il volto che più di ogni altro ha incarnato la televisione italiana. Con la sua inconfondibile figura alta, la parlata siciliana e l’abilità di improvvisare, ha attraversato più di mezzo secolo di storia del piccolo schermo, conquistando generazioni diverse di spettatori.

Il debutto televisivo avvenne con Settevoci (1966-70), programma musicale che già mostrava la sua capacità di far emergere talenti e di dialogare con il pubblico. La vera consacrazione arrivò con Canzonissima (1972-73), ma fu negli anni Ottanta che Baudo divenne l’uomo simbolo della Rai: Domenica in, Fantastico, Serata d’onore e soprattutto il Festival di Sanremo, che condusse ben tredici volte, un record che nessuno ha mai eguagliato.

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Sanremo e Baudo sono stati un binomio indissolubile. Indimenticabile l’edizione del 1995, quando, durante la serata finale, l’imprenditore Pino Pagano tentò di gettarsi dalla galleria del Teatro Ariston: Baudo lo afferrò e, dopo averlo convinto a desistere, rassicurò il pubblico in diretta nazionale con la sua proverbiale calma. Un gesto che contribuì ad alimentare la sua immagine di “pater familias” della tv italiana.

Ma la carriera di Baudo non è stata solo televisione: dal 1989 al 1997 fu direttore artistico del Teatro Stabile di Catania, sua città di riferimento, e nel 1994 assunse la direzione artistica della Rai, prima di dimettersi due anni dopo. È stato anche protagonista di qualche avventura al di fuori di Viale Mazzini, con la parentesi a Canale 5 (1987-88), per poi ritornare sempre “a casa”.

Baudo amava definirsi “un talent scout”: fu lui a lanciare le carriere di artisti come Beppe Grillo, Heather Parisi, Lorella Cuccarini, Giorgia, Laura Pausini. “Ho sempre avuto l’occhio lungo – diceva – e una grande passione per i giovani”.

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Negli ultimi anni aveva ridotto le apparizioni televisive, pur rimanendo un punto di riferimento culturale e popolare. Nel 2018 ha raccontato la sua lunga carriera nell’autobiografia Ecco a voi. Una storia italiana. Nel 2021 è stato insignito del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

Con la sua morte, l’Italia perde non solo un grande conduttore, ma un pezzo della propria storia televisiva. Pippo Baudo rimarrà per sempre “il Pippo nazionale”, capace di unire con garbo, ironia e competenza il Paese davanti al piccolo schermo.

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