Venezia 82, appello di artisti per revocare gli inviti agli israeliani Gadot e Butler: più spazio ai palestinesi

Nella richiesta si sottolinea che entrambi gli attori hanno espresso in passato sostegno pubblico alla politica israeliana durante la guerra a Gaza.

Venezia 82, appello di artisti per revocare gli inviti agli israeliani Gadot e Butler: più spazio ai palestinesi
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25 Agosto 2025 - 16.26


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A pochi giorni dall’inizio della 82esima Mostra del Cinema di Venezia, un gruppo di artisti, giornalisti e attivisti riuniti sotto la sigla Venice4Palestine ha chiesto alla Biennale di revocare l’invito a Gal Gadot e Gerard Butler, protagonisti del film fuori concorso In The Hand of Dante di Julian Schnabel. Nella richiesta si sottolinea che entrambi gli attori hanno espresso in passato sostegno pubblico alla politica israeliana durante la guerra a Gaza.

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L’appello chiede che quello spazio sia invece offerto a una delegazione di artisti palestinesi che possa sfilare sul red carpet con la bandiera della Palestina e portare una testimonianza diretta della situazione in corso.

La lettera del 22 agosto firmata da oltre 1.500 personalità del cinema, dell’arte e della cultura – tra cui Marco Bellocchio, Laura Morante, Abel Ferrara, Matteo Garrone, Valeria Golino, Alba e Alice Rohrwacher, Toni e Peppe Servillo – aveva già chiesto una condanna esplicita del genocidio a Gaza e della politica israeliana nei Territori. L’appello è stato sostenuto anche da festival, associazioni di categoria, sindacati e circoli del cinema.

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La Biennale ha risposto ricordando la propria tradizione come luogo di confronto aperto e attento alle questioni più urgenti della società. Una posizione che, secondo Venice4Palestine, resta tuttavia insufficiente perché non menziona direttamente la Palestina né le responsabilità israeliane. Il gruppo ha ribadito che “se la Mostra vuole essere davvero uno spazio di confronto, deve poter diventare anche uno spazio di verità”.

In questo contesto, Venice4Palestine ha espresso apprezzamento per il sostegno ricevuto da sezioni indipendenti del Festival come le Giornate degli Autori e la Settimana Internazionale della Critica, e ha annunciato che il 30 agosto al Lido si terrà una manifestazione dal titolo Stop al genocidio – Palestina libera.

Accanto alla polemica sugli inviti, il gruppo ha anche accolto con favore la selezione di film come The Voice of Hind Rajab della regista tunisina Kaouther Ben Hania, che porta in concorso la voce palestinese. Ma resta la domanda, posta in chiusura della lettera: come conciliare l’omaggio a figure che sostengono la politica e le azioni militari di Israele con la volontà di presentarsi come uno spazio di dialogo e di sensibilità internazionale?

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