di Diego Perugini
Probabilmente non è il miglior album dei Simple Minds, superato in spessore da lavori come “Empires And Dance” e “New Gold Dream”. Di sicuro però “Once Upon A Time” è il disco di maggior successo della band scozzese, all’epoca primo nel Regno Unito e nella top ten americana. Con quattro singoli da altissima classifica e un tour mondiale a seguire durato quindici mesi.
Era il 1985 e Jim Kerr e soci arrivavano dalla clamorosa hit “Don’t You (Forget About Me)”. Che, ironia della sorte, non era stata scritta da loro, ma da Keith Forsey e Steve Schiff per il film “The Breakfast Club”.
Si narra che la canzone venne rifiutata da artisti come Bryan Ferry e Billy Idol e che gli stessi Simple Minds all’inizio non volessero inciderla.
Dopo quell’inatteso exploit il gruppo, lanciatissimo, partecipò al Live Aid (a Philadelphia) e pubblicò quindi in ottobre “Once Upon A Time”, con la produzione imponente di Jimmy Iovine e Bob Clearmountain e l’inconfondibile stile di Anton Corbijn per la copertina.
Un album pop molto anni ‘80, dalle sonorità enfatiche e accattivanti, poco gradito a critica e fan della prima ora, che lo giudicarono troppo commerciale e radiofonico.
Ma, nonostante i giudizi severi, “Once Upon A Time” venne accolto benissimo dal grande pubblico, pur non contenendo (inspiegabilmente) la celeberrima “Don’t You (Forget About Me)”. E non a caso rimane il lavoro dei Simple Minds più venduto, oltre due milioni di copie, grazie a brani vincenti e dal forte appeal come “Alive and Kicking”, “All the Things She Said” e “Sanctify Yourself”, che tuttora figurano nelle scalette dei concerti, come nel tour italiano dello scorso luglio.
E tra un mese, il 19 ottobre, “Once Upon A Time” verrà ripubblicato in un’edizione speciale da cinque cd con l’album originale; varie bonus track (tra cui le versioni originale ed extended di “Don’t You”); brani rari e il concerto “Live in The City of Light”. In più, un libretto di 36 pagine con foto, interviste col cantante Jim Kerr e il chitarrista Charlie Burchill e una guida all’album traccia per traccia.
Per i collezionisti, ci sarà anche un’edizione in vinile rosso.
E non finisce qui. Dopo la pubblicazione, lo scorso aprile, del disco dal vivo “Live In The City Of Diamonds”, il 2 ottobre uscirà “Our Secrets Are The Same”, autobiografia congiunta di Kerr e Burchill che raccontano la loro storia di auto-realizzazione attraverso il potere della musica.
Il tutto in attesa di poterli rivedere in concerto nel 2026.