Dieci anni di Jazzmi
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Dieci anni di Jazzmi

Decimo compleanno per JAZZMI, famosa rassegna milanese di jazz. Oltre duecento concerti e tante iniziative collaterali dal 23 ottobre al 9 novembre.

Dieci anni di Jazzmi
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8 Ottobre 2025 - 23.05


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di Diego Perugini

E’ di nuovo tempo di JAZZMI. Tra un paio di settimane partirà l’edizione 2025 dell’ormai famosa rassegna meneghina. Un’edizione dal sapore particolare, perché taglia il traguardo del decimo anno. Dieci anni vissuti intensamente, con un pubblico in crescita e un programma dal taglio internazionale. 

Dal 23 ottobre al 9 novembre a Milano ci sarà di tutto e di più: oltre duecento concerti con artisti di grande rilievo, progetti originali, collaborazioni inedite, importanti ritorni e numerose novità. Un’edizione speciale e celebrativa, che guarda al futuro nel segno dell’innovazione e della continuità.

“I punti fermi restano l’apertura alle contaminazioni e il dialogo con altre culture. E, poi, l’idea di un festival diffuso in tutta la città, con il coinvolgimento di tante realtà” spiega Luciano Linzi, direttore artistico assieme a Titti Santini, patron di Ponderosa Music&Art. 

Il fil-rouge rimane lo stesso di sempre: rappresentare il jazz nel modo più ampio possibile, spaziando dalla tradizione storica alle più audaci e innovative declinazioni. Incluse le  aperture verso altri generi ed esperienze sonore. 

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Una ricetta, insomma, che sfugge a etichette e definizioni e  attira un pubblico quanto mai variegato, che spazia dai vecchi adepti ai giovani appassionati. 

I poli principali rimarranno Triennale Milano e Blue Note, ma la programmazione coinvolgerà un po’ tutto il perimetro milanese. Dal Volvo Studio ai teatri simbolo come Arcimboldi, Teatro Dal Verme e Teatro Lirico Giorgio Gaber. Fino a spingersi a Conservatorio, Auditorium S. Fedele e  club come Alcatraz, Santeria e Fabrique. 

Impossibile dar conto di tutto il programma, per cui vi rimandiamo al sito ufficiale: jazzmi.it. 

Però vi segnaliamo alcune chicche: come l’anteprima del 20 agli Arcimboldi con l’elegante e raffinata Diana Krall. 

Entrando nel vivo del programma, da non perdere la visionaria proposta del produttore Flying Lotus; l’afrobeat dei londinesi Kokoroko; i sapori etnici dell’Orchestra Baobab.

Ma anche “classici” come Dave Holland, Mike Stern, Dee Dee Bridgewater e Abdullah Ibrahim, sino a un grande veterano di casa nostra come il pimpante novantenne Enrico Intra. 

Tra gli italiani ritroviamo Paolo Fresu (con Richard Galliano & Jan Lundgren), Daniele Sepe e Gianni Coscia, ma pure le voci di Simona Molinari, Simona Severini e delle emergenti Ava Alami e Martha Deribe, fino ai “cinematografici” Calibro 35 con “Exploration: Inner City” e al ritorno di Quintorigo & John De Leo. 

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Tra le proposte più curiose, spicca “Lumina” dei C’Mon Tigre, uno spettacolo immersivo che vuole far “entrare” il pubblico all’interno del palco grazie a cuffie wireless e audio spazializzato a 360°. 

“La cultura e la musica dal vivo possono fare bene e dare un po’ di sollievo nelle difficoltà – conclude Linzi – Sono una cura per questi giorni complicati”. Come dargli torto?

www.mannaggiallamusica.it 

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