“Note di storia” torna anche quest’anno in dialogo tra arte e potere
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“Note di storia” torna anche quest’anno in dialogo tra arte e potere

“Musica, intellettuali, censura” il sottotitolo del ciclo di incontri di quest’anno. Il primo incontro il 4 novembre per celebrare due casi iconici di censura nel mondo della letteratura e della musica: Šostakovič

“Note di storia” torna anche quest’anno in dialogo tra arte e potere
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5 Novembre 2025 - 19.58 Culture


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Anche quest’anno torna “Note di storia”, ciclo di incontri interdisciplinari frutto della collaborazione tra Teatro alla Scala e la Fondazione Giangiacomo Feltrinelli. La stagione 2025/2026 porta come sottotitolo “Musica, intellettuali, censura” per mettere originalmente a confronto quei casi iconici di censura nella storia della musica e della letteratura. 

Il primo incontro è in programma per martedì 4 novembre al Ridotto dei Palchi del Teatro alla Scala e, intitolato “Da Leningrado a Milano: Šostakovič e Pasternak, la libertà ritrovata” è un dialogo tra David Bidussa e Fortunato Ortombina, rispettivamente responsabile del patrimonio della Fondazione Feltrinelli e il direttore artistico del Teatro alla Scala. 

Protagonisti del dialogo, con Milano come sfondo, due intellettuali russi provenienti dal mondo della musica e della letteratura che non si allinearono al regime totalitario: Šostakovič e Pasternak. Šostakovic compose Una Lady Macbet del distretto di Mcensk, opera di grande successo all’estero ma censurata in patria dopo il debutto a Mosca nel 1936 dinanzi a Stalin. Quando scrisse la nuova versione nel 1958, Siciliani, allora direttore artistico,  aveva lavorato preparando anche le locandine per portarlo alla prima della Scala per la stagione 58/59; ma  Šostakovič a Milano non arrivò mai: la prima andò in scena a Mosca nel 1963.

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Simile, ma di diverso esito, è il caso del romanzo di Boris Pasternak,  Il dottor Živago, messo all’indice in Russia ma, grazie alla memorabile impresa di Giangiacomo Feltrinelli, venne pubblicato il 15 novembre 1957 in anteprima mondiale, con un’edizione che contribuì ad assegnare a Pasternak il Premio Nobel del 1958.

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