A quarant’anni da una delle storie più assurde e amate della cultura pop italiana, arriva al cinema “Semplice Cliente”, il nuovo film di Alessio De Leonardis, prodotto da Duende Film e distribuito da Mescalito Film. Il docufilm, in uscita nelle sale dal 22 novembre con una serie di proiezioni-evento in tutta Italia, ripercorre la parabola umana e sociale di Mario Magnotta, il bidello aquilano diventato, suo malgrado, una leggenda nazionale.
Tra ironia e malinconia, De Leonardis costruisce un viaggio nella memoria collettiva, restituendo voce e dignità a un personaggio che, con un semplice gesto, seppe raccontare il Paese meglio di tanti intellettuali. Quella di Magnotta è la storia di un uomo comune che voleva soltanto comprare una lavatrice, ma che finì per diventare protagonista di una delle più celebri burle telefoniche della storia italiana.
Tutto nacque da una telefonata. Dall’altra parte del filo, una voce tranquilla lo informa di un problema con la lavatrice. La risposta di Magnotta, secca e impaziente – «No, so’ Magnotta» – è destinata a entrare nella leggenda. Registrata di nascosto da due ex studenti del suo istituto tecnico all’Aquila, la conversazione diventò presto un cult assoluto: le cassette con la sua voce cominciarono a circolare in modo capillare, passando di mano in mano, da bar a caserme, da autoradio a radio libere. Fino a raggiungere, secondo la leggenda, persino la barca dell’avvocato Agnelli.
Era l’Italia degli anni Ottanta, ben prima dell’era digitale e dei social network, ma la voce di Magnotta seppe anticipare – inconsapevolmente – la logica della viralità. In poche settimane, quell’uomo semplice, buono e sanguigno divenne il volto di un fenomeno di massa. E dietro le risate, il film mostra la verità di un destino più complesso: un padre travolto dalla fama e da una derisione che avrebbe potuto distruggerlo, ma che, col tempo, seppe trasformare in riscatto.
Il racconto si nutre di materiali d’archivio, registrazioni originali e testimonianze dirette. Centrale è la voce di Romina Magnotta, figlia di Mario, che nel docufilm rompe il silenzio dopo anni e restituisce al padre la sua dimensione più intima e fragile. Attraverso le sue parole emerge il ritratto di un uomo che, pur ferito dall’ironia crudele del destino, seppe tornare a sorridere e a prendersi gioco di sé stesso, diventando attore della propria leggenda.
Oggi, quarant’anni dopo, la voce di Magnotta continua a risuonare sul web, nelle community e nei meme, come il grido di un “semplice cliente” diventato eroe popolare.
Con “Semplice Cliente”, De Leonardis firma un film che è insieme commedia, indagine sociale e atto d’amore verso un’Italia ingenua e autentica, quella capace di ridere dei propri paradossi.
L’uscita in sala sarà accompagnata da eventi speciali, incontri e contest in tutta Italia: un modo per riportare il pubblico dentro una storia che appartiene a tutti. Perché dietro la risata collettiva di un Paese, “Semplice Cliente” ci ricorda che c’è sempre un volto, una voce, e un’umanità da riscoprire.