Una torre in cemento e oro per omaggiare Fibonacci
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Una torre in cemento e oro per omaggiare Fibonacci

Dopo Milano e Genova, "Operae", omaggio al matematico pisano, trova casa a Pisa fino al 25 novembre. È alta 13 metri e costruita secondo la famosa sequenza e i sigilli di Giordano Bruno

L'opera di G. Lucchesi, a Pisa, in onore di Giordano Bruno e Leonardo Pisano detto Fibonacci
L'opera di G. Lucchesi, a Pisa, in onore di Giordano Bruno e Leonardo Pisano detto Fibonacci
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7 Novembre 2025 - 22.10 Culture


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Una torre alta 13 metri è stata installata in piazza dei Cavalieri a Pisa, proprio davanti alla Scuola Normale. Si chiama “Operae”, l’ha fatta Gianni Lucchesi e ci resta fino al 25 novembre. Dodici cubi modulari in cemento impilati secondo la progressione di Fibonacci: 1, 1, 2, 3, 5 e via dicendo. Sulla cima c’è una figura umana seduta che guarda l’orizzonte.

La superficie brilla color oro. Non sono decorazioni casuali, non quello che ci si potrebbe aspettare, perché questi sono dei sigilli bruniani, quelli che Giordano Bruno mise nel suo “Sigillo di Venere”, le proiezioni dei cinque solidi platonici. Lucchesi ha così mescolato la matematica e la filosofia, cemento grezzo e dorature, la sequenza del pisano Fibonacci con l’ermetismo del filosofo nolano.

Milano e Genova l’hanno già ospitata nel 2023. Adesso “Operae” arriva nella città natale di Leonardo Fibonacci proprio durante le Giornate di Fibonacci, dal 21 al 24 novembre. Il Comune ha contribuito a portarla qui. La collocazione non è casuale perché la scelta è quasi obbligata. Siamo davanti alla Normale, e qui si crea un dialogo tra la facciata vasariana del Palazzo della Carovana, piena di simboli allegorici, la verticalità contemporanea decorata coi sigilli bruniani.

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Federico Poloni insegna analisi numerica all’Università di Pisa. Per lui ” ‘Operae’ è un easter egg matematico, come le incisioni di Dürer o le impossibilità di Escher in un omaggio discreto alla bellezza intrinseca dei numeri che Fibonacci rese popolare”. L’espressione “easter egg”, uovo di Pasqua, tende a suonare strana per una scultura, ma alla fine riesce a renderne l’idea, come un qualcosa da scoprire, un segreto nascosto in bella vista.

Paolo Pesciatini, assessore al turismo del Comune, ci rammenta che dal 2019 l’amministrazione ha dato vita alle giornate dedicate a Leonardo Pisano detto Fibonacci. Ogni 23 novembre Pisa ricorda il suo genio e il progresso che ha prodotto, nato da una sintesi di fonti arabe, greco-bizantine, latine ed ebraiche. Pesciatini cita il professor Remo Bodei, rammentando che Fibonacci è uno dei nomi che ha marcato “l’importanza di Pisa nel progresso scientifico dell’umanità”. La sua successione e il numero aureo spuntano dappertutto, nella musica, nell’armonia della natura, nelle arti figurative. “Pertanto, in occasione di questa edizione abbiamo voluto collocare la torre scultorea di Gianni Lucchesi in una delle piazze simbolo della bellezza, dei saperi e della creatività umana presenti a Pisa”, conclude l’assessore.

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