Il ministro Franco: "Contiamo di recuperare il livello di Pil pre-pandemia nel..."
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Il ministro Franco: "Contiamo di recuperare il livello di Pil pre-pandemia nel..."

Il ministro dell’Economia: "L'obiettivo sarà raggiunto un trimestre prima di quanto ci attendevamo”. Crescita del Pil del 2,2%

Il ministro Franco
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6 Ottobre 2021 - 10.43


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Le previsioni economiche per il 2022 fanno ben sperare, con una ripresa dalla pandemia che avvantaggia una crescita quasi inaspettata.

Il governo stima che il terzo trimestre del 2021 si sia chiuso con una crescita del Pil del 2,2% e della produzione industriale di circa l′1%.

“Ci aspettiamo di recuperare il livello di Pil pre-pandemia nel secondo trimestre del 2022. Quindi un trimestre prima di quanto ci attendevamo”.

Lo ha sottolineato il ministro dell’Economia, Daniele Franco, in audizione sulla nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (Nadef) davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato.

Alla fine dell’anno, ha ribadito, l’economia avrà recuperato i due terzi di quanto perso nel 2020.

“Il 6% è irripetibile ma dobbiamo puntare a tassi di crescita più alti degli scorsi decenni” ha sottolineato il titolare di via XX settembre.

“Prevediamo che non vi saranno nuove restrizioni alle attività economiche e ai movimenti delle persone. Se la pandemia riprendesse, i numeri sarebbero a rischio”.

Nel triennio 2022-2024 ci sono margini per intervenire sugli ammortizzatori sociali e “avviare un processo di alleggerimento del carico fiscale” ha proseguito Franco.

“La politica di bilancio rimarrà espansiva finché il Pil e l’occupazione non avranno recuperato non solo la caduta ma anche la mancata crescita rispetto al 2019. Nel ’22 e nel ’23 la politica sarà dunque ancora espansiva, nel ’24 riteniamo che la politica di bilancio possa tornare neutrale”, ha aggiunto.

La dinamica del rapporto debito/Pil “è un punto debole perché il rapporto è molto elevato, e la pandemia ha peggiorato la situazione, ma il nostro debito è pienamente sostenibile”. Franco ha spiegato che “abbiamo un’occasione che non avevamo da anni, di debito molto ampio ma con costo medio molto basso”, ed è un’occasione “per abbatterlo il più rapidamente possibile”.

 

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