Referendum: il silenzio della Rai continua nonostante i moniti dell'Agcom

Il dibattito è sempre più acceso e le opposizioni sempre più mobilitate. Ecco cosa sta succedendo

Referendum: il silenzio della Rai continua nonostante i moniti dell'Agcom
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21 Maggio 2025 - 12.27 Culture


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di Giada Zona

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Manca sempre meno al voto e sono già scoppiate numerose polemiche. I promotori del referendum e le opposizioni accusano la Rai di non informare correttamente i cittadini italiani sul referendum. È intervenuta anche l’Agcom, alla luce dei dati di monitoraggio, sollecitando la Rai e i media audiovisivi e radiofonici italiani a garantire una copertura informativa corretta.

Ciò è accaduto dopo che la Rai stessa in una nota ha precisato di essersi comunque occupata del referendum nonostante l’importante impegno mediatico che ha messo al centro il Vaticano in queste ultime settimane. L’ufficio stampa Rai garantisce anche che gli spazi dedicati al referendum aumenteranno, ricordando che anche diverse trasmissioni hanno trattato questo tema, nonostante non si occupassero di pura politica. 

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Il silenzio della Rai non è passato inosservato, infatti ha provocato diverse reazioni. Già a marzo Maurizio Landini (Cgil) e Riccardo Magi (+Europa) avevano incontrato i vertici chiedendo al servizio pubblico di informare i cittadini sui quesiti referendari. Circa un mese dopo, la Cgil ha promosso un presidio sotto la sede regionale della Rai a Napoli. Accanto alla Cgil vi erano altri personaggi del mondo politico, come Marco Sarracino (PD) e Andrea Laerte Davide (portavoce Possibile Napoli). L’obiettivo era quello di sollecitare, nuovamente la Rai a un’adeguata informazione in merito al referendum. 

Si tratta di uno scontro che arriverà anche in tribunale. È il caso di “+Europa”, promotrice del quesito sulla cittadinanza, che ha già agito legalmente contro il silenzio della Rai e Matteo Hallissey, presidente del partito, si scontrerà legalmente contro il presidente della Camera La Russa in quanto ha invitato gli italiani ad astenersi. 

Uno scontro politico che ha avuto una grande copertura mediatica. Infatti uno degli ultimi episodi che abbiamo visto tutti, sugli schermi tv o sullo smartphone, ha avuto come protagonista Riccardo Magi travestito da fantasma al Senato. Ma non finisce qui. Il 17 maggio i militanti del centro sociali “Il Cantiere” e del “Coordinamento dei collettivi studenteschi” si sono recati presso l’atrio della Rai di Milano, protestando contro il silenzio sul referendum.

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Lunedì 19 maggio ci sono state molte manifestazioni su tutto il territorio nazionale contro il silenzio della Rai. Si tratta di un’iniziativa del Partito Democratico che ha organizzato una mobilitazione nazionale davanti le sedi regionali della Rai, ribadendo la necessità di un’adeguata copertura informativa sul referendum. Un’iniziativa appoggiata dalla Cgil e accolta da molte città del nostro Paese.

Scontri e reazioni che dimostrano l’interesse della società con l’opposizione che sta cercando di far sentire sempre di più la propria voce contro il silenzio della Rai. Dunque non ci resta che attendere e vedere se la Rai vorrà garantire un’adeguata copertura informativa sul referendum dell’8 e il 9 giugno.

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