La Cgil scende di nuovo in campo. Il sindacato guidato da Maurizio Landini ha annunciato per venerdì 12 dicembre uno sciopero generale contro la legge di bilancio del governo Meloni, definita “ingiusta e sbagliata”. La decisione è stata approvata dall’assemblea dei delegati e resa pubblica durante un incontro al Mandela Forum di Firenze, dove il presidente dell’assemblea generale, Fulvio Fammoni, ha illustrato le motivazioni della mobilitazione.
“Questa è una manovra ingiusta, sbagliata, e la vogliamo cambiare”, ha scandito Landini, sottolineando come “l’emergenza fondamentale in questo momento sia il salario: c’è bisogno di aumentare i salari, e questa manovra non lo fa”.
Il leader della Cgil ha lanciato un appello a tutto il Paese: “Ci rivolgiamo a tutti, ai giovani e alle donne che stanno pagando un prezzo altissimo, ai lavoratori, alle lavoratrici e ai pensionati. Il 12 dicembre saremo in piazza in tutta Italia per chiedere un cambio di rotta: vogliamo rappresentare quella maggioranza silenziosa che tiene in piedi il Paese con il proprio lavoro e che chiede solo di essere ascoltata”.
Le critiche alla manovra
La protesta arriva dopo le osservazioni di Bankitalia, Istat e Ufficio parlamentare di bilancio, che hanno messo in luce come la legge di bilancio favorisca i redditi più alti — sopra i 50 mila euro annui — senza misure strutturali per sostenere salari, pensioni, sanità e istruzione.
Sciopero nazionale in tutti i settori
Lo sciopero generale del 12 dicembre coinvolgerà tutti i settori pubblici e privati, con manifestazioni diffuse in ogni regione. I dettagli operativi — come orari e fasce di garanzia per i servizi essenziali — saranno comunicati nei prossimi giorni, ma verranno comunque assicurate le prestazioni minime indispensabili.
Nessuna unità con i sindacati di base
Questa volta la Cgil agirà in solitaria. I tentativi di trovare una data comune con i sindacati di base (Usb, Cobas, Cub) non sono andati a buon fine: le sigle di base hanno già indetto un proprio sciopero generale per il 28 novembre, anticipando di due settimane la mobilitazione della Cgil.
“Argomenti e ragioni per proclamare lo sciopero sono fin troppi”, ha commentato Christian Ferrari della segreteria nazionale, ribadendo che la mobilitazione vuole “dare voce a chi oggi lavora, produce, ma non vede riconosciuto il proprio valore”.
Obiettivi della protesta
Lo sciopero del 12 dicembre mira a spingere il governo verso un cambio di rotta: più risorse per i contratti pubblici, detassazione degli aumenti salariali, tutele contro la precarietà e investimenti nei servizi pubblici.
Un messaggio chiaro e diretto: l’Italia del lavoro, quella che manda avanti il Paese ogni giorno, non accetta una manovra che penalizza chi ha meno e premia chi ha già di più.