Landini guida il corteo Cgil a Firenze contro la manovra Meloni, “Lo sciopero è un diritto costituzionale”
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Landini guida il corteo Cgil a Firenze contro la manovra Meloni, “Lo sciopero è un diritto costituzionale”

Nel giorno dello sciopero generale indetto dalla Cgil contro la manovra economica del governo Meloni e a sostegno dei salari, Firenze diventa uno dei centri della mobilitazione nazionale.

Landini guida il corteo Cgil a Firenze contro la manovra Meloni, “Lo sciopero è un diritto costituzionale”
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12 Dicembre 2025 - 19.06


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Nel giorno dello sciopero generale indetto dalla Cgil contro la manovra economica del governo Meloni e a sostegno dei salari, Firenze diventa uno dei centri della mobilitazione nazionale. Il corteo, aperto dal segretario Maurizio Landini, ha attraversato il centro cittadino partendo da piazza Santa Maria Novella. Numerosi gli striscioni contro la legge di bilancio, insieme a finte banconote da cento euro con il volto della premier a denunciare i tagli e a rivendicare aumenti salariali, pensioni dignitose, investimenti nei servizi pubblici e lo stop alla corsa al riarmo. Forte anche la presenza di bandiere palestinesi e cori pro-Palestina. In piazza anche la sindaca Sara Funaro.

Ai giornalisti, Landini sottolinea il significato politico della giornata: “La grande partecipazione che vediamo oggi dimostra che c’è un Paese che chiede un cambio di rotta e non si rassegna all’idea che le disuguaglianze siano inevitabili”. Una mobilitazione che, dice, riunisce “lavoratori, pensionati, studenti, persone che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese e che non trovano nella legge di bilancio risposte adeguate ai loro bisogni”. Da qui la richiesta di un’inversione di tendenza: “Serve una politica industriale, serve investire nel lavoro stabile e sicuro, serve rafforzare la sanità e l’istruzione pubblica. Non chiediamo privilegi ma scelte giuste che rimettano al centro il lavoro e la coesione sociale”.

Il segretario Cgil interviene anche sulle polemiche legate alla protesta: “Il diritto di sciopero è un diritto costituzionale e non accetteremo alcun tentativo di metterlo in discussione o di limitarlo”. Per Landini, la reazione del governo è un segnale preoccupante: “Quando un governo prova a delegittimare chi protesta o a ridurre gli spazi di partecipazione democratica significa che non vuole ascoltare il disagio reale che attraversa il Paese. Lo sciopero generale non è contro qualcuno, ma per cambiare politiche sbagliate”. La mobilitazione, aggiunge, nasce da una mancanza di risposte su “lavoro, salari, sicurezza e diritti”. Difendere lo sciopero, conclude, significa difendere la democrazia.

Sul merito della manovra, il giudizio resta netto: “Questa legge di bilancio non affronta l’emergenza salariale e sociale che milioni di persone stanno vivendo nel nostro Paese e continua a scaricare i costi della crisi su lavoratori, pensionati e giovani”. Una bocciatura che sintetizza il senso dello sciopero e la richiesta di una politica economica capace di ridurre disuguaglianze e precarietà.

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