La zanzara coreana è arrivata in italia: è resistente al freddo e si sta diffondendo in Lombardia
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La zanzara coreana è arrivata in italia: è resistente al freddo e si sta diffondendo in Lombardia

Potrebbe essere arrivata a bordo dei voli internazionali dell’aeroporto di Orio al Serio

Zanzara coreana
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20 Ottobre 2021 - 09.58


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Di solito si aspetta il freddo così che zanzare e insetti vari possano togliersi dalla circolazione e non danneggiare piante e raccolti. Ma non è così per la zanzara che arriva dalla Corea.
Quel tipo di zanzara che non teme il freddo è ormai lanciata alla conquista del Nord Italia: segnalata per la prima volta nel 2011 a Belluno, è sempre più diffusa anche in Lombardia, dove non si esclude che possa essere arrivata a bordo dei voli internazionali dell’aeroporto di Orio al Serio. Lo rivela una ricerca condotta dall’Università degli Studi di Milano, pubblicata sulla rivista Parasites & Vectors.
Durante l’estate del 2020, nel corso di un programma di sorveglianza di siti a rischio di introduzione di nuove zanzare invasive a cavallo tra le province di Bergamo e Brescia, i ricercatori hanno prelevato circa 6.000 larve e centinaia di uova di zanzara da raccolte d’acqua (come piccoli stagni, vasche artificiali e contenitori).
Molte di queste zanzare sono state identificate come appartenenti alla specie Aedes koreicus, probabilmente con origine dalla popolazione dell’isola vulcanica sudcoreana del distretto di Jeju.
“La zanzara coreana è endemica in Giappone, nel nord della Cina, nella Corea del Sud e in alcune zone della Russia”, spiega Sara Epis, docente del Dipartimento di Bioscienze e coordinatrice della ricerca. ”È stata segnalata per la prima volta in Italia nel 2011 in provincia di Belluno, ad altitudini e condizioni climatiche inadatte per la sopravvivenza della maggior parte delle specie di zanzare. Da allora le segnalazioni nel nord Italia sono aumentate.
Sottolineiamo che questa zanzara, a differenza delle note ‘sorelle’ del genere Aedes, come appunto la zanzara tigre, tollera molto bene le basse temperature, tanto che ha già colonizzato un’ampia area collinare-montana del Veneto e Trentino”.

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