Dall'IA alla CIE: il digitale al servizio dell’ambiente
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Dall'IA alla CIE: il digitale al servizio dell’ambiente

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Dall'IA alla CIE: il digitale al servizio dell’ambiente
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21 Settembre 2025 - 09.52


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Nel 2025, la Giornata Mondiale dell’Ambiente ha scelto come tema: “Ripristino del suolo, lotta alla desertificazione e resilienza alla siccità”, una sfida urgente aggravata dal cambiamento climatico e dallo sfruttamento delle risorse naturali. In questo contesto globale, l’innovazione tecnologica emerge non solo come risposta alle crisi ambientali, ma anche come opportunità concreta di trasformazione nei modi in cui viviamo, lavoriamo e interagiamo con la pubblica amministrazione.
In questo articolo vedremo come il digitale può sostenere l’ambiente e quali sono le funzioni più utili per ridurre l’impatto ambientale. 

Perché la tecnologia aiuta l’ambiente


L’innovazione tecnologica porta vantaggi ambientali sostanziali: consente di monitorare ecosistemi e suolo, ottimizzare l’uso dell’acqua in agricoltura, prevedere fenomeni climatici estremi, ridurre sprechi di energia e materiali. Adottare tecnologie digitali significa anche dematerializzazione dei processi, riduzione dei mezzi fisici, carta, toner, trasporto dei documenti con benefici sull’impronta ecologica. Un esempio concreto è il sistema di identità digitale SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) e la CIE (Carta d’Identità Elettronica): questi strumenti permettono di accedere ai servizi pubblici senza dover stampare o presentare copie cartacee, far circolare documenti fisici, archiviare faldoni, sprecare carta. Il passaggio a servizi digitali permette inoltre una maggiore efficienza operativa, minori tempi di gestione, minor impatto legato al trasporto fisico di atti o pratiche.
La sostenibilità è ormai una leva strategica per le aziende, utile non solo a migliorare la reputazione, ma anche a tagliare i costi e ridurre l’impatto ambientale. In questo contesto cresce l’uso di strumenti digitali come SPID e CIE per accedere a servizi pubblici e privati, dalla sanità al banking, fino all’intrattenimento. Un caso emblematico è quello dei casinò online: rispetto alle strutture fisiche, le piattaforme digitali riducono i consumi energetici di oltre il 99%. Scegliere uno dei casino accessibili tramite CIE, indicati nella pagina appena linkata, significa quindi unire praticità e sicurezza ad una scelta più sostenibile.

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I costi della tecnologia in termini ambientali

Eppure, nonostante tutti questi benefici, non bisogna ignorare i costi in termini ambientali legati alla tecnologia. I data center che alimentano servizi AI, cloud, identità digitale, firme elettroniche consumano grandi quantità di energia; hanno requisiti di raffreddamento spesso con uso d’acqua; richiedono materie prime (come metalli rari, semiconduttori) la cui estrazione ha impatto sull’ambiente. Anche la crescente domanda di elaborazione AI si traduce in un aumento del consumo energetico e della produzione di emissioni se l’energia impiegata proviene da fonti non rinnovabili. Secondo uno studio dell’Università della California, per alimentare i modelli di Chat-GPT 3  si consumano circa 500 millilitri di acqua ogni 10-50 risposte e questo numero è destinato a crescere con i nuovi modelli. Le materie prime, inoltre, sono critiche: la domanda globale per litio, cobalto, grafite, ecc., a supporto di infrastrutture ICT, potrebbe aumentare del 400-500 % da qui a qualche decennio, con pressioni su ecosistemi, risorse idriche, e conflitti socio-ambientali.

Quali sono gli sviluppi futuri

Considerando che non è possibile astenersi dal trovare soluzioni per ridurre l’impatto ambientale, per il futuro la sfida è doppia: da un lato sfruttare il potenziale del digitale per accelerare la sostenibilità ambientale, rigenerare il suolo, aumentare la resilienza alla siccità, prevenire la desertificazione, dall’altro minimizzare i costi nascosti. Alcune soluzioni già in atto vanno in questa direzione: data center alimentati da fonti rinnovabili, miglioramento dell’efficienza energetica (es: raffreddamento più efficiente, progettazione hardware meno energivora), riciclo e recupero dei materiali, estensione della vita utile dei dispositivi. In definitiva, l’equilibrio tra benefici e costi può essere raggiunto solo con politiche pubbliche consapevoli (regolamentazione, incentivi), investimenti in ricerca e innovazione verde, e con la partecipazione attiva dei cittadini, imprese, università. Le attività di sensibilizzazione sono tante e possono toccare vari settori, come la TV, nella quale ad esempio il programma Zelig utilizza lo humor per parlare di ambiente e quindi lanciare messaggi importanti in maniera più leggera. Il digitale, dall’IA ai sistemi come SPID e CIE, può davvero diventare un alleato potente nella lotta al cambiamento climatico, se usato responsabilmente affinché ciò che risparmiamo su carta e sprechi sia almeno tanto quanto ciò che spendiamo in energia e materie prime ambientali.

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