Le centrali idroelettriche sono un’importante risorsa per la produzione di energia elettrica in Italia. Peraltro, il nostro Paese ha una lunga tradizione nell’impiego di energia idroelettrica che nei primi decenni del XX sec. costituiva la fonte primaria di elettricità.
Oggi il mix energetico italiano relativo all’elettricità è molto diversificato: circa il 59% della domanda di elettricità in Italia è soddisfatto dall’energia ricavata dall’impiego di combustibili fossili, ovvero fonti non rinnovabili quali carbone (sempre meno utilizzato), petrolio e gas naturale.
Il 41% del fabbisogno* è invece soddisfatto dall’energia ottenuta da fonti green rinnovabili: idroelettrico, fotovoltaico, eolico, biomasse e geotermia.
Attualmente, per quanto riguarda le fonti rinnovabili, il contributo dell’idroelettrico è quello più importante e permette di coprire circa il 16% del fabbisogno nazionale di elettricità.
Quante sono le centrali idroelettriche in Italia?
Nel 2020 gli impianti presenti in Italia erano 4.590; attualmente, in base ai dati disponibili più recenti forniti da Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, le centrali idroelettriche ubicate nel territorio nazionale, perlopiù lungo l’arco alpino, sono 4.860. La maggior parte della fornitura arriva dagli impianti di grandi e medie dimensioni (quello più grande si trova in provincia di Cuneo, a Entracque).
Le centrali idroelettriche sono presenti in tutte le regioni**, tuttavia la loro distribuzione sul territorio nazionale non è uniforme; la maggior parte di esse, infatti, si trova nelle regioni settentrionali: 1.092 si trovano in Piemonte, 891 in Trentino-Alto Adige, 749 in Lombardia e 408 in Veneto. Come si può notare, sono tutte regioni in cui c’è una forte presenza di corsi d’acqua e di dislivelli, due condizioni fondamentali per la realizzazione di centrali idroelettriche efficienti. In Valle d’Aosta le centrali idroelettriche sono 220, un numero che può sembrare molto basso se confrontato con quelli riportati precedentemente, ma non se rapportato con l’estensione del territorio; stiamo infatti parlando della regione più piccola d’Italia. Per la cronaca, la regione italiana con il minor numero di impianti è la Puglia (10 centrali).
Perché le centrali idroelettriche sono importanti per l’Italia?
Seppure le fonti energetiche siano molto più diversificate rispetto al passato, l’idroelettrico riveste ancora un’importanza notevole nel sistema energetico. Infatti, si deve innanzitutto sottolineare come l’idroelettrico sia la fonte rinnovabile che assicura la maggiore continuità e la migliore programmabilità, diversamente da eolico e fotovoltaico, fortemente legati alle condizioni atmosferiche.
Un altro punto a favore che le centrali idroelettriche di accumulo permettono di stoccare l’energia quando la produzione è maggiore della domanda e di rilasciarla quando si verificano i picchi di richiesta. Ciò è fondamentale per garantire l’equilibrio della rete.
L’idroelettrico, inoltre, contribuisce in modo significativo alla decarbonizzazione; l’acqua è infatti una fonte di energia pulita e rinnovabile. È quindi una risorsa fondamentale per la transizione energetica, vale a dire il progressivo passaggio da un sistema energetico basato sulle fonti energetiche non rinnovabili (combustibili fossili come carbone, petrolio e gas naturale) a un sistema basato su fonti rinnovabili di energia come l’acqua, il Sole, il vento, le biomasse e le sorgenti geotermiche.
* e ** Fonti:
https://www.terna.it/it/media/comunicati-stampa/dettaglio/consumi-elettrici-2024
https://www.geopop.it/centrali-idroelettriche-italia-quante-dove-sono-quanta-energia-producono/