Ucraina e Russia alle battute finali? Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha proclamato il 16 febbraio, data che l’intelligence americana ritiene plausibile per un attacco russo, ‘giorno dell’unità nazionale’. Sul sito della presidenza, Zelensky ha invitato a esporre la bandiera ucraina sugli edifici statati e altre strutture e a far risuonare l’inno nazionale alle 10 ora locale.
I timori di Blinken
Gli Stati Uniti stanno chiudendo l’ambasciata americana a Kiev e “trasferendo temporaneamente” il piccolo numero del personale diplomatico rimasto nel Paese a Leopoli, una città nell’Ucraina occidentale, “a causa della drammatica accelerazione nella formazione delle forze russe”. E’ quanto ha dichiarato il segretario di Stato Antony Blinken, secondo quanto riporta la Cnn.
Blinken ha tenuto a sottolineare, allo stesso tempo, che “queste prudenti precauzioni non pregiudicano in alcun modo il nostro sostegno o il nostro impegno nei confronti dell’Ucraina. Il nostro impegno per la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina è incrollabile”, ha affermato. Inoltre ha aggiunto che proseguono gli “sforzi sinceri per raggiungere una soluzione diplomatica e rimaniamo impegnati con il governo russo dopo l’appello del presidente Biden con il presidente Putin e la mia discussione con il ministro degli Esteri Lavrov”.
La mossa, ricorda la Cnn, arriva pochi giorni dopo che gli Stati Uniti hanno ordinato alla stragrande maggioranza dei dipendenti del governo statunitense di lasciare il Paese e hanno annunciato che i servizi consolari presso l’ambasciata degli Stati Uniti sarebbero stati sospesi a partire da domenica. Il Dipartimento di Stato ha dichiarato che questo fine settimana manterrà una piccola presenza consolare a Leopoli per i servizi di emergenza.