Il gruppo Wagner ha tentato di comprare armi dalla Turchia
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Il gruppo Wagner ha tentato di comprare armi dalla Turchia

All'inizio di febbraio il personale della Wagner «ha incontrato contatti turchi per acquistare armi e attrezzature dalla Turchia per le operazioni in Mali e Ucraina».

Il gruppo Wagner ha tentato di comprare armi dalla Turchia
Il capo della Wagner Prigozhin
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9 Aprile 2023 - 11.50


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I mercenari della Wagner sono un gruppo criminale:  aalla fuga online di documenti top secret Usa sulla situazione in Ucraina, risulta che gli Stati Uniti hanno ottenuto l’accesso ai piani interni del famigerato gruppo di mercenari russi Wagner, che – tra le altre cose – ha cercato di acquistare armi dalla Turchia, un Paese membro della Nato.

Come riporta il Washington Post, riferendosi ai documenti classificati emersi online, all’inizio di febbraio il personale della Wagner «ha incontrato contatti turchi per acquistare armi e attrezzature dalla Turchia per le operazioni in Mali e Ucraina».

Il rapporto afferma, inoltre, che il presidente ad interim della giunta militare del Mali, Assimi Goita, «ha confermato che il Mali può acquisire armi dalla Turchia per conto della Wagner». Non è chiaro dai documenti se e a che livello il governo turco fosse a conoscenza dei tentativi dei mercenari russi o se questi si siano rivelati fruttuosi. «Ma la rivelazione che un alleato della Nato potrebbe aver assistito la Russia nella sua guerra contro l’Ucraina potrebbe rivelarsi esplosiva», scrive il Washington Post, «in particolare perché la Turchia ha cercato di bloccare l’adesione della Svezia all’Alleanza»

 Un portavoce del governo turco ha rifiutato di commentare. L’ambasciata del Mali a Washington non ha risposto a una richiesta di commento del giornale americano. Altre due pagine del file dell’intelligence trapelato parlano dei piani di Wagner per l’arruolamento di prigionieri russi da spedire al fronte in Ucraina e notano che l’esercito russo è ormai dipendente dai mercenari.

Come il rapporto sugli incontri che coinvolgono la Turchia, anche questi file fanno riferimento a fonti come provenienti da «segnali di intelligence», un riferimento alle intercettazioni elettroniche e di comunicazioni. I funzionari generalmente li considerano tra le forme più produttive di raccolta di informazioni, ma sono potenzialmente deperibili se vengono rivelate, aggiunte il Washington Post.

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