Israele ha lanciato un attacco contro l’Iran mirato a “decine” di obiettivi, inclusi siti nucleari.
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha dichiarato che l’operazione, denominata Leone Risorgente, durerà “molti giorni” ed è finalizzata a “ridurre la minaccia iraniana alla sopravvivenza stessa di Israele”. Ha avvertito che l’operazione potrebbe essere lunga e difficile, aggiungendo che “i cittadini israeliani potrebbero dover rimanere in aree protette per lunghi periodi”.
Uno degli obiettivi principali, ha detto Netanyahu, è stato l’impianto nucleare di Natanz, sito chiave per l’arricchimento dell’uranio.
Un portavoce militare israeliano ha riferito a Reuters che 100 droni sono in rotta verso Israele e che sono in corso tentativi di abbatterli. “Ci aspettano ore difficili”, ha dichiarato.
Il ministro della Difesa israeliano, Israel Katz, ha annunciato lo stato di “situazione speciale” dopo l’inizio degli attacchi, affermando che Israele si aspetta una rappresaglia.
L’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv è stato chiuso fino a nuovo ordine e le unità di difesa aerea israeliane sono in stato di massima allerta.
Secondo quanto riferito dai media di Stato iraniani, il comandante delle Guardie Rivoluzionarie, Hossein Salami, sarebbe stato ucciso nei bombardamenti, e il quartier generale delle Guardie a Teheran è stato colpito. Le Guardie Rivoluzionarie hanno promesso che Israele “pagherà un caro prezzo” per l’attacco.
Sempre secondo la TV di Stato iraniana, tra le vittime vi sarebbe anche il generale Mohammad Bagheri, capo di stato maggiore delle forze armate iraniane.
La Press TV iraniana riferisce che gli attacchi israeliani hanno provocato numerose vittime. Cinque persone sarebbero state uccise a Teheran e molte altre ferite in varie zone del Paese.
La TV di Stato riporta anche la morte di due scienziati nucleari: Fereydoun Abbasi e Mohammad Mehdi Tehranchi.
La Guida Suprema iraniana, Ayatollah Ali Khamenei, ha promesso una “dura punizione” per Israele in seguito agli attacchi, confermando che diversi comandanti e scienziati sono rimasti uccisi. Ha avvertito che Israele ha “preparato per sé stesso un destino amaro”.
Il ministero degli Esteri iraniano ha dichiarato che gli Stati Uniti – in quanto principali sostenitori di Israele – saranno ritenuti responsabili delle conseguenze dell’“avventurismo israeliano”. In un comunicato, il ministero ha affermato che l’attacco “espone la sicurezza globale a una minaccia senza precedenti” e ha invitato la comunità internazionale a condannarlo.
L’ambasciatore israeliano presso le Nazioni Unite ha dichiarato che Israele mantiene un dialogo continuo con gli Stati Uniti, ma che la decisione di colpire l’Iran è stata assunta in maniera autonoma.
L’ex presidente statunitense Donald Trump, intervistato da Fox News dopo l’inizio dei bombardamenti, ha detto che “l’Iran non può avere la bomba nucleare” e che gli Stati Uniti sperano di tornare al tavolo dei negoziati. “Vedremo. Diverse persone ai vertici non ci saranno più”, ha riferito la giornalista Jennifer Griffin in un post su X.
Trump parteciperà a una riunione del Consiglio di Sicurezza Nazionale venerdì mattina, secondo quanto annunciato dalla Casa Bianca. L’incontro si terrà alle 11:00 (15:00 GMT).
Il segretario di Stato Marco Rubio ha dichiarato che gli Stati Uniti non hanno preso parte ai bombardamenti. “Questa notte, Israele ha agito unilateralmente contro l’Iran. Noi non siamo coinvolti nei raid e la nostra priorità assoluta è proteggere le forze americane nella regione. Israele ci ha informati di ritenere l’azione necessaria per la sua autodifesa”.
L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (AIEA) ha confermato venerdì che i bombardamenti israeliani hanno colpito un sito iraniano di arricchimento dell’uranio, aggiungendo che sta “monitorando da vicino una situazione profondamente preoccupante”.
I prezzi del petrolio sono saliti di oltre il 7% venerdì, raggiungendo i livelli più alti degli ultimi mesi, dopo che Israele ha confermato di aver colpito l’Iran, facendo aumentare drasticamente le tensioni in Medio Oriente e suscitando timori per possibili interruzioni delle forniture.
Diversi leader mondiali hanno espresso preoccupazione. Il primo ministro della Nuova Zelanda, Christopher Luxon, ha definito i bombardamenti israeliani “uno sviluppo davvero sgradito”. La ministra degli Esteri australiana, Penny Wong, ha detto che il governo è “allarmato”.
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