L'Italia potenzia le forze armate contro la guerra ibrida con 15.000 reclute, investimenti in sicurezza informatica e AI

Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha presentato un documento strategico che ridisegna il ruolo e le capacità delle Forze armate italiane di fronte alle minacce della guerra ibrida

L'Italia potenzia le forze armate contro la guerra ibrida con 15.000 reclute, investimenti in sicurezza informatica e AI
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18 Novembre 2025 - 15.45


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Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha presentato un documento strategico che ridisegna il ruolo e le capacità delle Forze armate italiane di fronte alle minacce della guerra ibrida, un terreno in cui cyber-attacchi, sabotaggi economici e campagne di disinformazione contano quanto – e spesso più – i mezzi militari convenzionali. Il dossier, intitolato “Scenari di rischio e capacità di risposta”, punta su un rafforzamento strutturale che prevede l’arruolamento di quindicimila militari entro il 2030 e un aumento deciso degli investimenti in sicurezza informatica, intelligence e protezione delle infrastrutture critiche.

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In un’intervista a La Repubblica, Crosetto ha spiegato che «oggi non ci si trova più di fronte solo a carri armati e missili» e che una crisi può essere innescata «senza sparare un colpo», colpendo reti elettriche, sistemi bancari e piattaforme di comunicazione. Il documento descrive scenari in cui un blocco prolungato delle rotte marittime nel Mediterraneo agli ingressi di materie prime e semiconduttori potrebbe paralizzare interi comparti produttivi, mentre attacchi informatici coordinati avrebbero la capacità di destabilizzare il sistema finanziario e alimentare il panico con ondate di fake news mirate.

La strategia proposta dal ministero punta alla creazione di una forza di reazione rapida capace di intervenire entro poche ore, allo sviluppo di tecnologie di intelligenza artificiale per l’analisi delle minacce, a sistemi di comunicazione crittografati e al rafforzamento della cooperazione con la Nato e con l’Unione europea per ampliare la condivisione di informazioni sensibili. Per Crosetto, il fattore tempo è decisivo: «Chi arriva in ritardo rischia di trovarsi scoperto quando sarà troppo tardi».

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Il dossier giunge in un contesto internazionale segnato dalla guerra in Ucraina, che ha mostrato l’efficacia delle operazioni ibride attribuite alla Russia, dal sabotaggio dei gasdotti alle campagne di disinformazione, mentre nel Mediterraneo aumentano le tensioni legate al controllo delle rotte energetiche e commerciali. La discussione parlamentare che si aprirà nelle prossime settimane si preannuncia complessa, con divergenze già evidenti tra maggioranza e opposizione sulle priorità di spesa e sulla sostenibilità del piano.

Crosetto, nel presentare il documento, ha concluso con un appello all’unità nazionale spiegando che non si tratta di militarizzare il Paese ma di proteggerne la democrazia e il modello sociale da minacce che colpiscono «senza dichiarare guerra», ma con conseguenze potenzialmente devastanti.

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