Vergogna in Germania: il discorso in stile Hitler del candidato AfD Alexander Eichwald
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Vergogna in Germania: il discorso in stile Hitler del candidato AfD Alexander Eichwald

Un episodio surreale e controverso ha travolto l’Alternative für Deutschland (AfD), il partito di estrema destra sotto sorveglianza dei servizi segreti tedeschi per sospetto estremismo.

Vergogna in Germania: il discorso in stile Hitler del candidato AfD Alexander Eichwald
Alexander Eichwald di AfD
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30 Novembre 2025 - 22.28


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Un episodio surreale e controverso ha travolto l’Alternative für Deutschland (AfD), il partito di estrema destra sotto sorveglianza dei servizi segreti tedeschi per sospetto estremismo. Durante il congresso fondativo della nuova organizzazione giovanile “Generazione Germania”, svoltosi il 29 novembre a Giessen, nell’Assia, il candidato Alexander Eichwald, 28 anni, originario del Nord Reno-Vestfalia e di ascendenza russo-tedesca, ha pronunciato un intervento che ha immediatamente richiamato lo stile dell’oratoria nazista.

Secondo resoconti di testate tedesche come Die Welt e Süddeutsche Zeitung, Eichwald ha parlato per poco più di due minuti con tono enfatico, arrotolando le “r”, accompagnando le parole a gesti teatrali con il pugno chiuso e usando ripetutamente il termine “Parteigenossen”, storicamente legato al nazismo. Frasi come “Dobbiamo combattere con forza per il nostro futuro!” e “La Germania deve risorgere!” sono state pronunciate con ritmo cadenzato e volume crescente, suscitando reazioni immediate tra i presenti e sui social.

I video del discorso, diffusi rapidamente su X (ex Twitter), hanno scatenato commenti di incredulità, ironia e accuse di parodia. Eichwald, contattato dall’agenzia DPA, ha confermato la serietà dell’intervento, attribuendo l’accento alle proprie origini, ma storici e osservatori hanno sottolineato la somiglianza evidente con i comizi del Terzo Reich.

Il co-leader dell’AfD, Tino Chrupalla, ha annunciato l’apertura di un’indagine interna per verificare il contenuto del discorso e la regolarità dell’iscrizione di Eichwald. Fonti interne indicano che il candidato potrebbe essere espulso. L’episodio arriva in un momento in cui l’AfD, pur ottenendo oltre il 20% dei voti alle elezioni federali anticipate di febbraio, resta isolata dalle coalizioni e sotto stretta sorveglianza dall’ufficio federale per la protezione della Costituzione (BfV).

Il congresso di Giessen era già sotto i riflettori per altri interventi estremi: alcuni candidati hanno invocato rimpatri massivi e proposte radicali nel programma anti-immigrazione, accolti da applausi scroscianti. Tuttavia, l’intervento di Eichwald ha monopolizzato l’attenzione dei media nazionali e internazionali, che hanno parlato di “discorso in stile Hitler” e di “turbolenza interna” nel partito.

Storici e analisti sottolineano come l’AfD, fondata nel 2013 come formazione euroscettica, abbia progressivamente virato verso il nazionalismo estremo dopo il 2015. Episodi come quello di Giessen si inseriscono in un quadro di tensione politica e culturale che continua a porre interrogativi sul ruolo del partito in una democrazia tedesca ancora sensibile ai richiami neofascisti.

Reazioni politiche non si sono fatte attendere: la CDU ha definito l’episodio “ulteriore prova della deriva nazionalista”, mentre i Verdi hanno chiesto un’indagine federale. Sui social network, hashtag come #AfDHitler e #GiessenScandal hanno raccolto migliaia di interazioni, tra meme e speculazioni sull’intento del discorso.

Fonti indipendenti confermano l’esistenza dei video e dei resoconti diretti dall’evento, mentre le ipotesi relative a eventuali provocazioni organizzate o infiltrazioni restano non confermate. L’AfD rimane la seconda forza politica del paese, ma casi come quello di Eichwald rischiano di alimentare ulteriori tensioni e divisioni tra opinione pubblica e istituzioni.

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