Storia di Anonymus secondo Alan Moore
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Storia di Anonymus secondo Alan Moore

Anonymous sferra un attacco cibernetico contro il Governo ellenico nel giorno della Merkel. Il creatore di V per Vendetta racconta la storia di un rivoluzionario cattolico.

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9 Ottobre 2012 - 16.12


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“A fake ID works better than a Guy Fawkes mask” (V per Vendetta)

“ANSA – ATENE, 9 OTT – In concomitanza con l’arrivo oggi ad Atene della cancelliera tedesca Angela Merkel per colloqui con il premier greco Antonis Samaras e il presidente Karolos Papoulias, il gruppo di hacker Anonymous ha sferrato un attacco cibernetico contro alcuni siti web del Governo ellenico. Fra i siti colpiti, secondo quanto riferiscono stamani i media ateniesi, vi sono quelli dei ministeri dell’Ordine Pubblico, della Giustizia e degli Esteri, della polizia e del capo dello Stato.

Quando nel febbraio di quest’anno le strade di tutto il mondo sono state “occupate” da migliaia e migliaia di Anonymus per protestare contro l’Acta (Anti-Counterfeiting Trade Agreement), la BBc pubbicò online il punto di vista – sul fenomeno Anonymus – di Alan Moore, il fantascientifico creatore del comics V per Vendetta, pubblicato nel 1982 eppoi film nel 2005 per la regia di James Mc Teigue (da cui Moore si dissociò).

Moore racconta della [url”Congiura delle polveri”]http://it.wikipedia.org/wiki/Congiura_delle_polveri[/url] nel 1605, quando Guy Fawkes fu trovato con i fiammiferi in tasca pronto a far esplodere il Parlamento londinese, racconta di come il 5 novembre sia rimasta una ricorrenza che in Inghilterra festeggiano per ricordare il complotto sventato e il salvataggio del Re.

Poi nell’Inghilterra degli anni 50, quell’insurrezione assunse aspetti meno netti. La figura di Fawkes veniva raccontata ai ragazzini con toni meno negativi e un pizzico di ammirazione. Così alla fine, quei ragazzi crebbero con l’idea che Fawkes, pur non essendo un eroe, non fosse neanche un malfattore, però.

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«Arrivò il 1980 – scrive Moore – quando il terreno in cui stava crescendo l’idea V for Vendetta alimentarono un’estate di rivolte anti-Thatcher nel Regno Unito, insieme ad un aumento preoccupante della estrema destra Fronte Nazionale». In quel momento l’idea di Guy Fawkes come un potenziale eroe rivoluzionario sembrava stranamente confermata da circostanze che portarono, poi, alla creazione del fumetto. «Fu il creatore della striscia, David Lloyd, che suggerì di utilizzare la maschera di Guy Fawkes come un emblema per la nostra figura dell’eroe uomo solo, contro uno stato fascista. Decidemmo di utilizzare una della più comuni maschere di Guy Fawkes, di cartone e sempre disponibili da metà autunno.

«Con nostra grande sorpresa, dopo quell’estate, la maschera di Guy Fawkes fu tolta di mezzo a favore di maschere di plastica raffiguranti Frankstein, pronte a celebrare un Halloween americano.
E il termine prima adottato comunemente, “Guy Fawkes Night” , scomparve dall’uso comune per essere sostituito dal meno provocatorio “notte dei falò”».

Il disagio che aveva procurato la maschera e le sue associazioni concettuali sembrò superato quando l’industria cinematografica, nella prima decade del 21° secolo, decise di “riscrivere” il racconto originale di V per Vendetta come una sorta di parabola dopo l’ascesa dei neoconservatori e dopo l’11 settembre 2001. «Sparirono però le parole fascismo e anarchia».

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«Quando il film è stato realizzato durante il picco della legislazione anti-terrorismo, il tocco d’oro di Hollywood è stato, a quanto pare, sufficientemente convincente per le autorità da lasciare che un’orda di comparse, vestite come il terrorista più famoso della nazione, razzolasse sfrenatamente in piazza del Parlamento».

Dopo di che, non passò molto tempo prima che il personaggio dal ghogno enigmatico diventato marchio Time-Warner apparbe a mascherare volti dei manifestanti a Tottenham Court Road.

Iniziano le manifestazioni anti-globalizzazione, proteste anti-capitaliste, attacchi hacker contro i siti percepiti come espressione dello Stato oppressore, fino alla protesta sulle gradinate di St.Paul.

«Il crollo delle faglie di una struttura profonda dei nostri sistemi economici e politici ha provocato onde di energia cinetica che passano a rotazione per le popolazioni umane, invece che attraverso il loro mezzo abituale, l’ acqua di mare.

Sembra, inoltre, che il sorriso carismatico del nostro personaggio ha fornito una identità bella e pronta per questi manifestanti altamente motivati, una risonanza che mescola anarchia, romanticismo, e teatro e che è chiaramente adatta all’attivismo contemporaneo, dagli Indignados di Madrid a Occupy Wall Street».

«La nostra filosofia finanziaria attuale – prosegue Moore nel suo articolo – non è per niente vicina al capitalismo tradizionale, che comporta un brutale darwiniano “liberi tutti” per quanto unilaterale e ingiusto, ma nond i più. Invece, abbiamo una situazione in cui le banche sembrano essere una monarchia intoccabile al di là della gestione dei governi, proprio come il giudice dissoluto di Carlo I.

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Infine un depravato abbandono dei poveri e il “la “spremuta della classe media” hanno portato inesorabilmente a una reazione imprevista come fu per Oliver Cromwell e la guerra civile inglese, che, guarda caso, si concluse sanguinosamente nel Northamptonshire.

Oggi la risposta all’oppressione sembra essere più intelligente, in continua evoluzione e molto più umana, e tuttavia il nostro personaggio dal volto cattolico rivoluzionario e dal suo incongruo abbigliamento puritano, è qui a ricordare che le istituzioni ingiuste possono sempre essere perseguitate dagli spettri del 17 ° secolo, anche se le rivolte di oggi sono alimentate più dai social network che da polvere da sparo.

Per quanto riguarda le idee provvisoriamente proposte in quella fantasia distopica di trent’anni fa, direi una bugia se non ammettessi che qualunque utilità abbiano fornito al radicalismo moderno, è molto soddisfacente.

In altri termini con una ipotesi selvaggiamente disinformata sul nostro futuro politico, potrei dire qualcosa di simile a V per validazione

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