Concerto dei primo maggio, fuori Fabri Fibra
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Concerto dei primo maggio, fuori Fabri Fibra

Il rapper è fuori dai giochi ed è subito protesta. Jovanotti: siamo ai tempi del Minculpop.

Concerto dei primo maggio, fuori Fabri Fibra
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17 Aprile 2013 - 20.52


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iente Concertone del primo maggio
per Fabri Fibra. I suoi testi sono sessisti e misogini, secondo
l’associazione “Donne in rete contro la violenza” che giorni fa
aveva chiesto ai sindacati l’esclusione del rapper. Una
richiesta che e’ stata accolta. Ed è polemica. «Le donne di Cgil Cisl Uil hanno da sempre contrastato qualsiasi forma di sfruttamento, di violenza e di violazione delle libertà individuali e collettive ed hanno sempre promosso l’affermazione della dignità delle donne nel nostro Paese». «Violenza e violazione che oggi ha una sua forma nel colpire le donne. Ne sono un drammatico esempio le 127 donne ammazzate nel 2012, ma anche le tante forme di violenza nei luoghi di lavoro, nelle città e in famiglia e che trova, purtroppo, nel linguaggio una forma di legittimazione», proseguono le donne dei sindacati, che concludono affermando: «Il 1° maggio, festa dei lavoratori e delle lavoratrici, continua a rappresentare l’affermazione di quei valori, di quei linguaggi e di quelle lotte: questa è la ragione per cui testi contrari a quei simboli sono inconciliabili su quel palco. Non c’è alcuna volonta’ di censura, bensì le diverse libertà possono e debbono trovare luoghi diversi di espressione».

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Immediata la reazione su Twitter. Jovanotti è durissimo: «Mi sembra assurda questa censura a Fabri Fibra da parte del
minculpop dei sindacati. Fibra è un acceleratore di immagini,
la sua è arte». «Se la gente che va al Concertone crede
ancora che i sindacati difendano i lavoratori, è giusto pensare
che possano essere plagiati da un Fabri Fibra qualunque»,
scrive Dj Aniceto, membro della Consulta Antidroga a palazzo
Chigi.

«Da un paio d’anni è completamente cambiato, nei testi
e nella musica – dice -. Spetta ai genitori educare i figli
diversamente dagli “insegnamenti” di un cantante. Sessista o no,
sbagliato o no Fibra ha diritto di parola, e di canto». Anche
Vincenzo Mollica, neo-consigliere di Rai Cinema, interviene: «Chi non lo vuole far cantare vive fuori da mondo, ma soprattutto non lo vuole capire». Ironico Luca Bizzarri: «Ecco il problema, per le donne dei sindacati italiani, è Fabri Fibra». Per Pierluigi Diaco, che nel 1988 aveva condotto il
Concertone, è una «scelta patetica, ridicola e ideologica».

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Ma Vincenzo Scudiere della Cgil ribadisce: «A seguito di
alcune segnalazioni abbiamo ritenuto utile evitare la sua
esibizione. Il concertone è basato sul rispetto delle persone.
Senza togliere nulla alla libertà di espressione, la presenza
di Fabri Fibra ci è sembrata inopportuna». Il rapper rilancia
e guarda al futuro: «Penso in ogni caso che i concerti siano
una bella occasione per i ragazzi di vivere esperienze musicali
reali. Ci vediamo comunque in tour quest’estate e
quest’autunno».

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