Lo strappo del bolsonariano Salvini con Draghi: "Troppe restrizioni, non votiamo il decreto"

In consiglio dei ministri gli estremisti di destra sono finiti in minoranza e il loro atteggiamento ha irritato il premier

Matteo Salvini
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21 Aprile 2021 - 18.05


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La Lega resta fedele alla sua linea che farebbe impallidire perfino Trump e Bolsonaro: nessuna restrizione nemmeno con 300-400 giorni al giorno e nemmeno guardando cosa ha fatto Boris Johnson che dopo aver abbattuto contagi e morti per Covid ha fatto un programma di riaperture lento e graduale.

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Ma quello che dicono i virologi e gli esperti per Salvini&Co non vale, visto che hanno annusato la stanchezza di molti italiani e hanno deciso di prendere le distanze da misure che salveranno la vita di centinaia di italiani.

Ma i ‘non morti’ non fanno notizia.

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‘La Lega chiede di dare fiducia agli italiani che hanno dimostrato per un anno pazienza e rispetto delle regole. Non potevamo votare un decreto che continua a imporre chiusure, coprifuoco, limitazioni”.
Lo ha ditto il leader della Lega Matteo Salvini.

“I dati sanitari – ha sottolineato – fortunatamente sono in netto miglioramento: negli ultimi giorni sono migliaia i letti di ospedale che si sono liberati. Con rigidi protocolli di sicurezza, con prudenza e mantenendo le distanze, si puo’ anzi si deve tornare a vivere e lavorare al chiuso e all’aperto. Voteremo il prossimo decreto se insieme al piano vaccinale e alla tutela della salute prevedera’ il ritorno alla vita e il ritorno al lavoro’.

Nel corso di una diretta Facebook Salvini ha spiegato: “Il presidente Draghi diceva che, in caso di miglioramento, tra una quindicina di giorni ci sara’ un nuovo decreto con nuove aperture. Bene, saremo i primi a votarlo”.

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