L'infettivologo Menichetti: "La dose unica Johnson&Johnson è insufficiente, serve un richiamo"

Il primario di Malattie infettive dell'ospedale di Pisa: "Bene un vaccino diverso perché il mix tra vaccini a vettore virale e vaccini a Rna messaggero amplifica e potenzia la risposta immunitaria"

Il virologo Menichetti
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29 Ottobre 2021 - 19.51


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 “E’ piuttosto evidente che l’ipotesi dose unica Johnson&Johnson non abbia un riscontro positivo sufficiente, quindi è bene avviare una campagna di richiami con una vaccinazione eterologa”.

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Lo ha detto il virologo Francesco Menichetti, primario di Malattie infettive dell’ospedale di Pisa, commentando quanto affermato ieri a Piazzapulita su La7 dal collega Andrea Crisanti secondo il quale il vaccino di Janssen “dopo 2 mesi di fatto non protegge quasi più niente”.

“Io sarei meno allarmista – afferma però Menichetti – perché non serve assolutamente a niente. E’ bene fare un richiamo con un vaccino diverso perché abbiamo visto che il mix tra vaccini a vettore virale e vaccini a Rna messaggero amplifica e potenzia la risposta immunitaria, ma non c’è da allarmarsi né da drammatizzare. L’orientamento – ricorda il medico – è comunque di potenziare il ciclo vaccinale per tutti: facciamo la terza dose per i vaccinati con i vaccini a mRna, faremo la seconda dose per J&J che è un vaccino a vettore virale inizialmente proposto in dose unica. Ora – prosegue il primario – serve dare un’informazione nitida da parte del ministero della Salute ai vaccinati J&J”. Quanto alle tempistiche “io penso – ipotizza il virologo – che con la metà del mese di novembre si potrebbe avviare la campagna di richiamo a partire da chi si è vaccinato da più tempo sempre usando i criteri di distanza dal vaccino ed età del vaccinato”.

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