Matteo Zuppi, l'arcivescovo che è rimasto un prete di strada

Zuppi è arcivescovo di Bologna ed è uno degli esponenti più amati della chiesa di Papa Francesco. "Non bisogna avere paura di contaminarsi. Il cristiano non deve avere alcun timore di quello che può venirgli da fuori"

Matteo Zuppi, l'arcivescovo che è rimasto un prete di strada
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5 Gennaio 2022 - 16.08


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Tra i tanti ospiti uno di grande rilievo: l’arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi, uno degli esponenti più amati della cosiddetta Chiesa di Bergoglio, ossia una chiesa vicina ai poveri e agli emarginati e nella quale tutti devono rimanere preti da strada.

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Così alla vigilia della Befana  mercoledì 5 gennaio, nel programma di Rai 1 Oggi è un altro giorno, condotto da Serena Bortone, tra gli ospiti c’è stato anche Matteo Maria Zuppi.

Al momento della sua nomina ad Arcivescovo Zuppi ha detto: “Amo confessare. La confessione ci mette in rapporto con l’abisso del cuore umano e con l’abisso della misericordia di Dio. E’ un dono straordinario e invece ne abbiamo fatto un appuntamento pauroso”.

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E ancora: “Conosco i miei limiti, non presumo nulla. Imparerò, mi lascerò cambiare dall’incontro con quella città dalla grande storia e dalle forti esperienze sociali, dal grande umanesimo”. “Come prete di strada penso che mi ci troverò bene, perché è il Vangelo che ci spinge a uscire per le strade per incontrare tutti, a cominciare dai poveri. Gesù è sempre in cammino nei Vangeli e così dobbiamo fare noi vescovi, anzi noi cristiani. Così penso che farò”.

Monsignor Zuppi ha aggiunto: “Se resti al chiuso ti ammali, come dice papa Francesco. Non bisogna avere paura di contaminarsi. Il cristiano non deve avere alcun timore di quello che può venirgli da fuori. Deve temere solo il male che gli può uscire dal cuore. Vedo la Chiesa nella città, cioé nella comunità degli uomini, come un fiume che l’attraversa e non ha paura di sporcarsi attraversandola

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