Allarme dei ricercatori: il ghiaccio si sta sciogliendo anche sul Monte Bianco
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Allarme dei ricercatori: il ghiaccio si sta sciogliendo anche sul Monte Bianco

La montagna più alta d'Italia, da sempre simbolo di stabilità, diventa un indicatore visibile della crisi climatica che non risparmia nemmeno le più alte vette europee

Allarme dei ricercatori: il ghiaccio si sta sciogliendo anche sul Monte Bianco
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21 Dicembre 2025 - 16.28 Culture


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Il Monte Bianco oggi è alto 4807,3 metri, ma quella quota non è destinata a restare uguale a lungo. Infatti, certamente non a sorpresa, lo scioglimento dei ghiacci sta interessando anche il punto più alto d’Europa, che si sta trasformando velocemente settimana dopo settimana.

Questo è l’allarme lanciato dai ricercatori della Fondazione Montagna Sicura di Courmayeur i quali, grazie ad una missione condotta in collaborazione con il Laboratoire Edytem dell’Université de Savoie Mont-Blanc, hanno reso possibile definire quello che gli esperti chiamano “stato zero”, vale a dire la situazione attuale da cui partire per tenere d’occhio i cambiamenti futuri.

Per ottenere questa misura con una precisione millimetrica, il team ha utilizzato un arsenale tecnologico d’avanguardia composto da strumenti come droni, telerilevamento e geo-radar. Queste analisi hanno permesso di guardare “dentro” la cima, rivelando che sotto la superficie ghiacciata si nasconde uno spessore di neve e ghiaccio di circa 20-25 metri, e che perciò la vera sommità rocciosa del Monte Bianco si trova intorno alla quota di 4.786 metri.

A margine di questa importante indagine scientifica circa il ruolo del cambiamento climatico sulle montagne, il coordinatore dell’area ricerca della Fondazione Montagna Sicura, Fabrizio Troilo, si è così espresso: “Il rilievo topografico non era mirato solamente a ottenere la quota della sommità, ma a ricostruire tutto l’intorno della cima con l’obiettivo futuro di misurarne l’evoluzione e i cambiamenti”.

E ha aggiunto ancora Troilo: “Questa serie mostra delle quote che nel tempo hanno delle variazioni piuttosto irregolari. Negli ultimi anni sembrerebbe che possa essere iniziato un trend di graduale discesa e diminuzione della quota della cima, cosa che andrà verificata, misurata proprio in futuro, partendo dai primi rilievi fatti adesso”.

Sebbene le serie storiche delle misure (effettuate ogni due anni dai geometri dell’Alta Savoia) abbiano sempre mostrato dei mutamenti irregolari legati agli accumuli nevosi, i dati recenti suggeriscono l’inizio di un trend di graduale e costante diminuzione.

Il fatto che lo scioglimento della calotta sommitale stia diventando evidente ad oltre 4.800 metri di altitudine sta scuotendo l’intera comunità scientifica, dato che si tratta di aree che un tempo erano considerate “immuni” agli effetti immediati del cambiamento climatico.

Secondo i ricercatori, questa nuova misurazione, ufficializzata in occasione dell’Anno Internazionale della Conservazione dei Ghiacciai (proclamato dalle Nazioni Unite), deve spingere ad una profonda riflessione collettiva sull’entità delle trasformazioni in atto.

La riduzione del “cappello” di ghiaccio del Monte Bianco non è solo un fenomeno locale, ma un indicatore globale della velocità con cui il nostro pianeta sta cambiando, imponendo la ricerca urgente di soluzioni per il futuro della biosfera, che è fondamentale per l’origine e la sostenibilità della vita.

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