TikTok, la memoria collettiva si mescola alla creatività
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TikTok, la memoria collettiva si mescola alla creatività

Tra reels, immagini dell’A, filtri cinematografici e hashtag: così i giovani raccontano e scoprono la storia nazionale. Ecco il trend

Fonte: wired.it
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2 Giugno 2025 - 14.04 Culture


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TikTok non è solo il social dell’intrattenimento, ma è diventato anche il luogo in cui riscopriamo l’Italia e la sua storia. Grazie alle logiche della piattaforma, come i filtri e i reels, la storia nazionale è raccontata in modo alternativo e lontano dai confini tradizionali, coinvolgendo sempre più giovani.

Infatti tra il 25 aprile, l’1 maggio e il 2 giugno si è diffuso un trend che parla di storia e memoria collettiva. La generazione Zeta racconta Dante, il Rinascimento, l’Antica Roma e il Risorgimento. Tra i video è possibile vedere molti hashtag come #storiaitaliana, dove la storia viene raccontata sfruttando le logiche visive e l’aiuto dell’Ai.

Si tratta di una narrazione culturale che sta avendo molto successo perché nata dal basso. Montaggi veloci, estetica remixata e testi ironici e rigorosi sono le parole chiave della piattaforma. E sono le stesse parole chiave adottate dai creator che raccontano la storia e riescono, così, a catturare l’attenzione.

La narrazione storica si allontana da metodi tradizionali, utilizzando un tono che fa sentire la storia come qualcosa di vivo. Molto diverso dall’esperimento della campagna governativa “Open to Meraviglia”, ricordata più per i suoi meme piuttosto che per l’impatto reale sull’immaginario. 

Numerosi gli hashtag che dimostrano l’interesse per la storia nazionale. Basti pensare a #Italia che supera 8 milioni di contenuti; #storiaitaliana che raggiunge sempre più utenti con centinaia di nuovi video alla settimana; #25aprile con più di 26mila post. E oggi l’hashtag #2giugno in rapida crescita.

Altri temi al centro del trend riguardano Dante e il mito dell’Italia letteraria, la Roma repubblicana raccontata con gli strumenti cinematografici, i fasti artistici del Rinascimento e gli eventi legati all’unità nazionale. Narrazioni visive che attirano un pubblico variegato e anche chi non è appassionato di storia, grazie all’intreccio di materiali storici e immagini realizzate dall’intelligenza artificiale.

Vi sono anche altre figure storiche, come Garibaldi e Mazzini, ritratti in una veste poco istituzionale. Alcuni creator li rappresentano con filtri cinematografici, altri si servono dell’intelligenza artificiale per immaginarli come protagonisti di un biopic alternativo o in scenari della società contemporanea.

Si tratta, quindi, di nuovi linguaggi dei giovani che attribuiscono un valore diverso alla storia dell’Italia; un nuovo modo di raccontare l’identità nazionale, generando un senso di appartenenza. Numerosi i commenti di studenti, emigrati, curiosi e docenti, desiderosi di personalizzare le radici italiane. Niente politica, anche se alcuni provano a dirigere la conversazione verso temi da Parlamento, e la maggior parte apprezza la riscoperta di storie già studiate a scuola.

L’identità nazionale può costruirsi anche in questo modo, ovvero con le tecniche della piattaforma che permettono di unire la memoria alla creatività. L’interesse cresce e TikTok funziona quasi come un archivio pop, diffondendo micro-narrazioni che restituiscono complessità e diversi punti di vista al di fuori dei canali ufficiali. Ricordiamo che così la storia non viene semplificata, bensì raccontata in modi alternativi che spesso anticipano il desiderio di approfondire altrove.

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