di Lorenzo Lazzeri
L’Italia si avvicina a un importante appuntamento democratico l’8 e il 9 giugno, con l’opportunità di esprimersi su temi fondamentali che riguardano le condizioni del lavoro e le regole per la cittadinanza. Ciò accade in un panorama politico che a volte può sembrare poco attraente per i più giovani, ed è probabilmente per questo motivo che sta emergendo un fenomeno nuovo: la mobilitazione di influencer e content creator sui social media. Quella che appare essere ben più di una semplice campagna informativa sembra essere una vera e propria strategia per coinvolgere gli aventi diritto più restii, sfruttando i canali digitali per portare il dibattito democratico direttamente sugli smartphone di milioni di persone.
Da tempo si discute del presunto disinteresse dei giovani per la politica, con percentuali di astensione che preoccupano e alimentano l’idea di una generazione apatica. È proprio qui che l’intervento di influencer e content creator acquista un valore profondo. Agiscono come ponti tra le istituzioni e i cittadini, mostrando che la partecipazione può e deve essere veicolata anche attraverso canali meno tradizionali. L’appello “Votare è importante” non è più uno slogan da comizio, diventa un hashtag che vola di bacheca in bacheca, un video divertente o una storia personale che fa meditare. La scelta di piattaforme come Instagram e TikTok, dove si trovano la maggior parte degli under 35, non è certo casuale. Qui i brevi contenuti riescono a catturare l’attenzione molto meglio dei formati informativi tradizionali. L’obiettivo non è banalizzare o semplificare la politica, ma renderla più vicina, più facile da capire e, soprattutto, più rilevante per la vita di tutti i giorni.
La lista di influencer e content creator che si sono spesi per questi referendum è lunga e varia. Ci sono i The Jackal, che con il loro stile ironico e un video che ha superato le 800mila visualizzazioni su Instagram hanno legato la Festa della Repubblica all’importanza del voto. Un modo leggero, ma efficace, per richiamare all’impegno civico. Altri esempi includono Ceppe Pasciano di Ceppeland e Connie Dentice, che hanno ricreato una scena di un film iconico per illustrare i potenziali benefici per le condizioni dei lavoratori in caso di esito positivo del voto. Un approccio audace ma indimenticabile per trasmettere un messaggio politico.
Flavia Carlini, sia su Instagram che su TikTok, dimostra come una divulgazione chiara e semplice possa fare davvero la differenza. Spiega i temi in modo comprensibile, rendendo argomenti anche complessi accessibili a tutti. Lo stesso fanno figure come Andrea Borello, l’avvocato Giuseppe Di Palo, Giorgia Giangrande, Valeria Angione, Emma Zambelli, e molti altri, che trasformano i loro profili in vere e proprie fonti di informazione civica. Persino content creator con milioni di follower come Alessia Merola usano video muti o accompagnati dalla musica, ma estremamente diretti, per comunicare il loro messaggio.
Accanto a questi singoli influencer piattaforme e media nati sul web come Will, Factanza, Fanpage e The Vision hanno avuto un ruolo chiave. Attraverso infografiche, schede riassuntive e video esplicativi hanno contribuito a fare chiarezza sui diversi argomenti, offrendo un’informazione dettagliata e accessibile, spesso con un linguaggio più diretto e meno formale.
L’impegno di questi influencer non si limita a invitare al voto, ma si estende alla spiegazione delle potenziali conseguenze del “Sì” e del “No”, spesso basandosi su analisi di esperti del settore quali giuristi, economisti e sociologi. Il successo di questa inedita campagna dipenderà dalla capacità degli influencer di mantenere un equilibrio tra l’intrattenimento e un’informazione accurata, ma il messaggio è chiaro: bisogna andare a votare.
