Un amico può essere creato dall'IA?
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Un amico può essere creato dall'IA?

Il 75% degli adolescenti americani ha partner creati dall'intelligenza artificiale. Ecco la ricerca dell'ong Common Sense Media.

Un amico può essere creato dall'IA?
Fonte: tg24.sky.it
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19 Luglio 2025 - 16.28 Culture


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Possiamo avere amici virtuali creati dall’intelligenza artificiale. È questa la tendenza diffusa negli Stati Uniti dove quasi tre adolescenti americani su quattro hanno già sperimentato queste nuove relazioni. A dichiararlo è l’ong Common Sense Media, impegnata a riportare dati relativi a film, videogiochi e app in base all’età per aiutare i genitori e garantire la sicurezza online, evidenziando i rischi dei nuovi “partner” sui rapporti personali dei minori.

Circa il “72% degli adolescenti ha utilizzato compagni di IA almeno una volta” e “più della metà utilizza queste piattaforme diverse volte al mese”; sono queste le dichiarazioni dell’organizzazione in una ricerca svolta negli USA.

Gli amici virtuali sono definiti dall’organizzazione come “amici o personaggi digitali con cui è possibile comunicare tramite testo o voce in qualsiasi momento” per avere “conversazioni personali e significative”, servizi offerti anche da Character.AI e Replika.

Un terzo degli adolescenti intervistati ha dichiarato che dialoga con gli amici virtuali dell’IA in termini sociali, ad esempio per prepararsi a determinate conversazioni, per avere supporto morale o per affrontare interazioni con amici o partner. Circa la metà considera gli assistenti AI come “strumenti” o “programmi per computer”.

Common Sense Media è preoccupata per le ripercussioni di “amici virtuali, confidenti e persino terapisti”. L’organizzazione afferma che “I pericoli che rappresentano per i giovani utenti sono reali, gravi e ben documentati”, riportando l’esempio del “suicidio di un ragazzo di 14 anni che aveva sviluppato un attaccamento emotivo a un compagno di intelligenza artificiale”.

La ong sostiene che si tratta di strumenti che danno quasi sempre ragione all’utente, riducendo così la possibilità di farli riflettere; un aspetto particolarmente problematico nell’adolescenza, un periodo in cui sviluppiamo il nostro pensiero critico.

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Common Sense Media sostiene: “Diverse piattaforme di intelligenza artificiale popolari, tra cui Character.AI, Nomi e Replika presentano rischi inaccettabili per gli utenti di età inferiore ai 18 anni”.

E conclude: “Possono facilmente generare risposte che vanno da contenuti sessualmente espliciti e stereotipi offensivi a ‘consigli’ pericolosi che, se seguiti, potrebbero avere conseguenze gravi o addirittura fatali nella vita reale”.

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