Come falsare la tragica pagina di Storia che stiamo vivendo? Come censurare il dolore figlio dell’orrore e del terrore che si vivono a Gaza?
L’edizione delle 20 del Tg1 di venerdì 19 settembre ha nascosto agli occhi del mondo i volti dei due fratellini, la piccola sulle spalle del più grande; insieme, atterriti e in lacrime, che vanno verso il nulla, col nulla alle spalle e col nulla sullo sfondo della ripresa televisiva. Al Tg1 mi pare abbia fatto compagnia il Tg de La7, come diversi giornali.
Non hanno davvero più nulla i piccoli di Gaza, solo la paura e le piaghe dentro e ai piedi, e soprattutto non hanno più chi li difenda da un mondo che per loro è stato solo un inferno. Non hanno mai sperimentato cosa sia la libertà di vivere la vita, e da bambini non hanno mai avuto diritto e voglia di sognare.
A loro restano solo gli incubi, prima di rimanere orfani o di morire dopo un sibilo, se non di scegliere di morire. La foto, prima, di un uomo che spinge una bicicletta arrugginita nella notte con due bambini, il video dei due fratellini, dopo, hanno fatto il giro del mondo. Hanno dato al mondo un dolorosissimo pugno allo stomaco, strattonando il nostro cuore, arrossando i nostri occhi, riempiendoli di lacrime di rabbia che non siamo riusciti a nascondere. Che non dovevamo nascondere.
Il Tg1 ha blurato, sfocato, anche il viso e gli occhi di tutti gli altri bambini che anche ieri erano nelle immagini arrivate da Gaza, tra una casa sbriciolata e un piccolo sudario da seppellire.
Sulla carta – e Dio ci salvi quando una “Carta” è nelle mani sbagliate – una foto, un video vanno oscurati quando i minori sono da tutelare. Questo dovrebbe valere quando i piccoli sono vittime di fatti di cronaca che consigliano un prudente velo, per non compromettere il loro futuro.
Sfugge però il senso di oscurare volti ed occhi che testimoniano l’orrore del più grande crimine di questo nostro secolo. Volti e occhi che, probabilmente, come è stato per migliaia e migliaia di bambini di Gaza, futuro non hanno, se il folle Netanyahu e i suoi complici continueranno il “lavoro” di sterminio.
Non dare ai bambini di Gaza l’occasione di sputarci in faccia il loro atto d’accusa, ecco, questo sì che è un crimine nel crimine.