Il Tg1 'meloniano' racconta la grande mobilitazione per Gaza parlando (quasi) solo di guerriglia, devastazione e feriti
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Il Tg1 'meloniano' racconta la grande mobilitazione per Gaza parlando (quasi) solo di guerriglia, devastazione e feriti

Nel giorno della grande mobilitazione per la Palestina, guardi il Tg1 e - come prevedibile - riconosci la mano del direttore che pare continui ad essere indeciso se fare il portavoce della Meloni continuando a lavorare a Saxa Rubra

Il Tg1 'meloniano' racconta la grande mobilitazione per Gaza parlando (quasi) solo di guerriglia, devastazione e feriti
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3 Ottobre 2025 - 23.07


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di Adelmina Meier

Nel giorno della grande mobilitazione per la Palestina, guardi il Tg1 e – come prevedibile – riconosci la mano del direttore che pare continui ad essere indeciso se fare il portavoce della Meloni continuando a lavorare a Saxa Rubra pagato dalla RAI o spostandosi a Palazzo Chigi.

Ma ci sono anche la faccia e la voce di quelli che al Tg1 ci lavorano, ci lavoravano prima che arrivasse il portavoce double face. Ed è questo il problema. Non vedono, non sentono, non parlano, come le vecchie simpatiche scimmiette.

Nel giorno in cui questo Paese – che ha tanti difetti – riesce ad onorare una delle principali indicazioni della Costituzione democratica, nata dal no alla guerra e al sopruso, il Tg1 nella sua interezza confeziona, e ci sta a confezionare e mandare in onda senza battere ciglio, un racconto della giornata che non può ignorare l’onda gioiosa che ha attraversato il Paese, ma passa velocemente, e insistendo, ad una rappresentazione che tende a sporcare la bellezza di un giorno che giovani, uomini e donne hanno speso per un popolo sterminato da fame e sete e dalle armi micidiali di uno degli eserciti più potenti e violenti del globo.

La cronaca, tessuta dalla conduzione di Emma d’Aquino, insiste su blocchi, devastazione, scontri violenti, guerriglia e feriti a decine, come dice il minaccioso Salvini. Il ministro dei Trasporti – che farebbe bene a pensare alle batoste elettorali e alla fossa che gli sta scavando Vannacci – parla di milioni di italiani penalizzati, e naturalmente incazzati.

Il poverino, se si fosse travisato e fosse andato in una delle 100 piazze italiane, avrebbe potuto toccare con mano che gli italiani, oggi, quando hanno incrociato un corteo, è vero che han dovuto fermarsi, ma hanno applaudito e solidarizzato con chi manifestava, e con Gaza lontana.

Per mettere più carne sul fuoco, l’edizione serale del Tg1 ha addirittura fatto un sunto di tutte le violente manifestazioni della settimana, forse solo per giustificare le minacciose parole dell’uomo del ponte che con fare da dittatore avverte: “Non lo permetteremo più!”.

Cosa promette? Ah, saperlo, in quella testa passa tanto, velocemente, senza ostacoli.

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