Ranucci denuncia la solidarietà ipocrita: "Vogliono armare il Garante della privacy per silenziare Report"

Il giornalista Sigfrido Ranucci torna a parlare pubblicamente e lancia un durissimo atto d’accusa contro chi, a suo dire, starebbe tentando di mettere il bavaglio al giornalismo d’inchiesta

Ranucci denuncia la solidarietà ipocrita: "Vogliono armare il Garante della privacy per silenziare Report"
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23 Ottobre 2025 - 13.28


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Dopo aver subito un grave attentato, il giornalista Sigfrido Ranucci torna a parlare pubblicamente e lancia un durissimo atto d’accusa contro chi, a suo dire, starebbe tentando di mettere il bavaglio al giornalismo d’inchiesta. “In questi giorni raccolgo solidarietà bipartisan, ma si sta rivelando ipocrita: da una parte solidarietà, dall’altra qualcuno sta armando il Garante della privacy per punire Report e dare un segnale esemplare alle altre trasmissioni”, ha dichiarato nel corso di una conferenza stampa organizzata al Parlamento europeo di Strasburgo dal deputato democratico Sandro Ruotolo.

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Ranucci ha spiegato di parlare “con cognizione di causa” e ha chiesto che “il Garante europeo verifichi come sta operando il Garante della privacy italiano, perché sembra agire come un’emanazione del governo”. Un appello forte, pronunciato di fronte a eurodeputati e giornalisti, che mette in luce la crescente preoccupazione per la libertà di stampa e il diritto dei cittadini a essere informati.

Il conduttore di Report, simbolo del giornalismo d’inchiesta televisivo italiano, è da tempo al centro di attacchi e campagne di delegittimazione. Le sue inchieste hanno toccato temi sensibili della politica e dell’economia italiana, suscitando reazioni dure da parte di esponenti di governo e di forze politiche.

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“Non si può colpire chi fa il proprio lavoro d’inchiesta invocando la privacy solo quando fa comodo”, ha aggiunto Ranucci, sottolineando che “le inchieste giornalistiche non sono un crimine, ma un servizio pubblico”.

Dal Parlamento europeo, Sandro Ruotolo ha ribadito il sostegno al giornalista: “Quando si tenta di intimidire Report, si tenta di intimidire la libertà d’informazione. È un segnale preoccupante per tutta la stampa italiana”.

Le parole di Ranucci arrivano in un momento di crescente tensione tra istituzioni e media, e riaccendono il dibattito sul rapporto tra potere politico e libertà di informazione. Il giornalista, ferito ma determinato, ha concluso ricordando che “il diritto di cronaca non può essere sacrificato sull’altare del silenzio”.

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