RAM alle stelle e IA senza freni: la nuova febbre dei chip
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RAM alle stelle e IA senza freni: la nuova febbre dei chip

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RAM alle stelle e IA senza freni: la nuova febbre dei chip
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17 Dicembre 2025 - 12.15


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La notizia ha già fatto il giro del mondo: i prezzi delle RAM DDR5 sono raddoppiati e, in alcuni casi, sono arrivati addirittura al +65%. È colpa dei data center per l’IA che hanno portato a una crescita del 44% della spesa dei semiconduttori. La richiesta degli hardware ha letteralmente stravolto il mercato.

La corsa all’IA ha prosciugato le DRAM e le NAND per SSD, giustamente i produttori stanno cercando di accaparrarsi le memorie più redditizie per i loro super-server. Questo significa che, se devi aggiornare il tuo PC, il listino prezzi potrebbe non piacerti. Le forniture sono sempre più scarse e ci sono i gamer, i creator e le aziende a contendersele. I dati indicano che questo trend proseguirà anche nei prossimi mesi, finché il cuore dei data center IA chiederà più banda e più capacità di quanto il settore riuscirà a produrre.

L’IA nelle piattaforme di gioco online spinge l’innovazione

L’IA non viene usata solo nei data center, ma anche nelle piattaforme di gioco. L’IA permette di prevenire i comportamenti a rischio e di migliorare i controlli. Ci sono piattaforme che si occupano di selezionare i migliori casino online non aams, cioè degli operatori che non possiedono la licenza italiana e che sono regolamentati da altre giurisdizioni. Proprio perché hanno un bacino di utenti molto ampio, questi casinò fanno il possibile per rimanere competitivi sul mercato e, per farlo, stanno iniziando a integrare l’IA e il machine learning.

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L’IA in questo settore viene usata sia per la profilazione sia per la tutela dell’utente. Insomma, si punta su delle funzioni che richiedono delle infrastrutture affidabili e, soprattutto, tanta memoria per elaborare i dati velocemente.

Perché l’IA sta divorando DRAM HBM e NAND molto velocemente

La nuova generazione di modelli e servizi generativi macina le memorie come mai prima d’ora. I grandi cloud e le Big Tech riempiono i rack con acceleratori e GPU che funzionano davvero solo se abbinati a tonnellate di DRAM ad alta banda (HBM) e a SSD enterprise.

Per soddisfare questa fame, i produttori stanno privilegiando l’HBM e le memorie per i server a scapito delle linee consumer. È uno spostamento deliberato di capacità che riduce le scorte per i PC e per gli smartphone e che riduce l’offerta. La spesa per i componenti per data center sta crescendo a ritmi record, segno che la domanda non rallenta.

Quanto stanno salendo i prezzi: i numeri della crisi

I numeri sono molto chiari. Nel retail diverse serie di DDR5 hanno segnato rincari fino al 200% in pochi mesi, con kit da 32 GB passati da prezzi entry a cifre da fascia alta. Per quanto riguarda lo storage, nei tagli più richiesti la NAND TLC ha registrato rialzi fino al 65% a fine novembre, spinti dagli ordini enterprise.

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E non riguarda solo i PC, nel mobile le LPDDR5X da 12 GB sono salite da circa 33 dollari a inizio 2025 a circa 70 dollari, questo comprime i margini dei produttori di smartphone. Tutto questo mentre le comunicazioni degli OEM e dei brand evidenziano carenze e ritardi di fornitura lungo la catena.

Effetti a catena su PC e smartphone che si trovano senza scorte

Quando l’offerta si stringe, chi compra tanto inizia a sorpassare gli altri. Nel 2025, OEM e grandi assemblatori hanno iniziato ad anticipare gli acquisti e ad accumulare stock per non restare scoperti. Questo ha avuto un effetto diretto sui prezzi al dettaglio e sulla disponibilità per i piccoli system integrator.

Per l’utente finale questo vuol dire che ci sono finestre brevissime per trovare un buon prezzo e che i modelli di SSD spariscono dai listini per settimane. È il classico bullwhip effect delle supply chain, amplificato dalla priorità all’intelligenza artificiale.

Come reagiscono i produttori: priorità all’HBM che lascia a secco i consumer

Per tenere il passo con la domanda IA, i big della memoria hanno ritoccato i listini e riallineato il mix produttivo. Nel quarto trimestre 2025 ci sono stati aumenti fino al 60% su alcune configurazioni DRAM e NAND, con l’HBM che resta la priorità di investimento.

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Allo stesso tempo, le comunicazioni ufficiali confermano i ritardi e i razionamenti verso i partner, soprattutto su SSD e moduli DRAM mainstream. Il messaggio implicito è chiaro: finché l’IA dominerà il capex dei data center, il mercato consumer dovrà inseguire.

Una crisi che nasce dall’IA e ridisegna il mercato delle memorie

La spinta dell’IA sta riscrivendo le priorità dell’industria e sta trascinando verso l’alto i prezzi delle RAM e delle SSD. La combinazione di capacità produttiva dirottata sull’HBM, boom di domanda enterprise e scorte razionate produce dei rincari a doppia e tripla cifra in diverse fasce.

Anche il gaming online si affida sempre più all’IA per la sicurezza e la personalizzazione e questo alimenta un circolo che richiede delle infrastrutture robuste e tanta memoria. Finché l’onda dell’IA resterà così potente, i listini consumer continueranno a dipendere dagli umori dei data center. Prepararsi, informarsi e scegliere in modo accurato è l’unica strategia sensata in un mercato che cambia di settimana in settimana.

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